
C’è un filo sottile che lega i pascoli d’Abruzzo alle strade di Bra, in Piemonte. È fatto di aromi, di latte crudo che diventa formaggio, di mani che tramandano un mestiere antico. Dal 19 al 22 settembre 2025 l’Abruzzo sarà di nuovo protagonista a Cheese, la grande manifestazione internazionale dedicata ai formaggi e alla loro biodiversità, organizzata da Slow Food e Città di Bra. La regione partecipa con uno stand ricco di appuntamenti che raccontano un patrimonio fatto di pascoli, animali, transumanza e tradizioni che resistono al tempo. Non solo assaggi, ma storie: quelle dei casari, dei pastori, delle donne che custodiscono tecniche antiche e le rinnovano, dei giovani che scelgono di continuare un mestiere faticoso ma pieno di dignità. Nei quattro giorni di fiera, l’Abruzzo porta a Bra i suoi formaggi ovini, vaccini e caprini, il miele delle api nomadi, i vini da uva Pecorino e persino il re della brace, l’arrosticino. Ogni degustazione diventa un viaggio: dallo “sdijuno” contadino di metà mattina, al ricordo di figure indimenticabili come Gregorio Rotolo o Giulio Petronio, veri custodi dell’arte casearia. Accanto ai sapori, ci sono i simboli della resilienza abruzzese: il pecorino di Farindola, il peperone dolce di Altino, il salsicciotto frentano. E ancora la nuova Scuola di Pastorizia a Calascio, pensata per trasmettere ai giovani conoscenze e valori che rischiano di andare perduti. Cheese non è solo un mercato – pure imponente, con oltre 400 espositori da tutto il mondo – ma una festa della biodiversità. Tra piazze, osterie e laboratori, si parla di ambiente, turismo lento, cultura dei pascoli. E l’Abruzzo, con i suoi prodotti e la sua anima pastorale, trova qui la sua voce più autentica. Non è un caso che lo slogan scelto quest’anno sia “C’è un mondo intorno”. Perché dentro un boccone di formaggio c’è molto più del sapore: c’è un paesaggio, una lingua, una storia collettiva. E l’Abruzzo, in questo mondo, porta il suo contributo forte e genuino.









