Tagliati i fondi destinati alle riserve ai parchi d’Abruzzo. A denunciarlo è stato il primo cittadino di Sante Marie e presidente Uncem Abruzzo, Lorenzo Berardinetti. Negli anni in cui si punta tutto sul turismo verde che quest’estate ha fatto registrare numeri importanti in tutto l’Abruzzo sono stati rivisti i parametri per la distribuzione dei fondi alle aree protette da parte della Regione. Quanto è accaduto ha disorientato molte realtà verdi d’Abruzzo che stavano lavorando alla programmazione per il prossimo anno. Berardinetti, che ha nel suo paese una riserva naturale, ha scritto una lettera aperta alla Regione e lanciato l’appello a tutti i sindaci e i gestori delle riserve e dei parchi d’Abruzzo per incontrarsi e avviare una fase di dialogo con le autorità preposte.
“La riserva naturale regionale Grotte di Luppa nasce su proposta del Comune di Sante Marie con una delibera del Consiglio Comunale del 26 febbraio 1993”, ha spiegato Berardinetti, “l’amministrazione comunale e la Regione Abruzzo hanno voluto tutelare, valorizzare e promuovere un territorio per la straordinaria presenza dell’Inghiottitoio della Luppa, ma anche la ricca vegetazione sia in termini di biodiversità sia di valore socio – economico, visto l’utilizzo ancora attivo dei castagneti presenti. Scopo dell’Amministrazione era dunque la salvaguardia dell’ambiente sotterraneo e il rispetto dell’area circostante, ma anche il recupero del territorio dal punto di vista turistico e culturale. Il lungo percorso di valutazione da parte del Comitato tecnico regionale ha portato all’istituzione vera e propria della Riserva nel 2005.
Tutto questo è reso possibile grazie alla presenza del personale strutturato con regolare contratto di lavoro dipendente costituito da una unità lavorativa stabilmente e dal personale di appoggio stagionale che si occupa dell’accoglienza turistica e dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria dell’area (ulteriore unità lavorativa). Il personale oltre ai servizi, garantisce anche l’efficienza e la funzionalità delle strutture, e alla realizzazione di attività ed eventi rivolti al mondo della scuola, alla popolazione residente ed ai turisti sempre più numerosi che cercano nella quiete di questi luoghi la possibilità di evadere e passare tempo all’aperto, una esigenza quasi vitale con l’avvento della pandemia covid19 che da indotto alla riscoperta delle aree interne. Il tutto garantito alla presenza di una cooperativa particolarmente qualificata nel settore della gestione delle aree naturali protette.
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