
– Il Cerasuolo d’Abruzzo è stato uno dei protagonisti assoluti del Vinitaly 2025, imponendosi come vino emergente dell’anno. Un riconoscimento confermato dal crescente apprezzamento, in particolare tra i giovani, e da numeri in forte crescita: nel 2024 sono state imbottigliate circa 9 milioni di bottiglie, con un aumento della produzione del 22% rispetto all’anno precedente, nonostante una vendemmia condizionata da una forte siccità.
Questi dati, forniti da Agroqualità, l’organismo regionale di controllo, sono stati illustrati nella masterclass “Cerasuolo d’Abruzzo, un assaggio al futuro” condotta dal giornalista specializzato Filippo Bartolotta nello Spazio-Abruzzo allestito a Verona, gremito di buyer internazionali e appassionati.
“In Abruzzo non abbiamo un rosé qualsiasi: abbiamo il Cerasuolo d’Abruzzo, che rappresenta l’identità enologica della nostra regione – ha sottolineato il vicepresidente della Regione Abruzzo Emanuele Imprudente –. È un vino trasversale, con un grande potenziale commerciale. La strategia che stiamo portando avanti con il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo mira a esaltarne le qualità e ad aprire nuovi spazi sui mercati internazionali”.
Il Consorzio ha anche avviato un progetto specifico per la caratterizzazione del colore del Cerasuolo, per tutelare e valorizzare questo vino fortemente legato al territorio.
Nel 2025 l’Abruzzo ospita l’Assemblea Nazionale de “Le Donne del Vino”
Nel corso del Vinitaly è stata annunciata un’altra importante novità per il settore vinicolo regionale: l’Abruzzo ospiterà, per la prima volta, la convention nazionale dell’associazione “Le Donne del Vino”, in programma dal 15 al 18 maggio 2025.
L’iniziativa, intitolata “Abruzzo, coltiviamo scenari futuri”, coinvolgerà oltre 100 socie da tutta Italia in un viaggio esperienziale tra cantine, degustazioni, masterclass e visite ai luoghi simbolo dell’enogastronomia e della cultura abruzzese. L’itinerario si snoderà dalla Costa dei Trabocchi alle Colline Pescaresi e Chietine, fino a L’Aquila Capitale Italiana della Cultura 2026 e alla suggestiva Valle delle Abbazie.
“Sarà un’occasione unica per far conoscere il nostro straordinario territorio e le sue eccellenze enologiche – ha dichiarato Imprudente – valorizzando cultura, natura e tradizioni locali. Ringrazio l’associazione per aver scelto l’Abruzzo”.
Maiolica: il vitigno ritrovato che guarda al futuro
Tra le curiosità presentate durante la kermesse veronese, anche la riscoperta della Maiolica, antico vitigno autoctono abruzzese, coltivato già nel 1875 ma abbandonato nel tempo per la sua bassa produttività. Oggi alcune aziende locali stanno puntando sul suo rilancio, ancora in fase sperimentale.
Il funzionario regionale Giuseppe Cavaliere, intervenuto a margine della presentazione, ha evidenziato la versatilità della Maiolica, vitigno a bacca nera adatto anche alla vinificazione in rosato:
“Potrebbe rappresentare una valida alternativa al Montepulciano d’Abruzzo, capace di attrarre nuovi segmenti di mercato, soprattutto tra i giovani, grazie alla sua freschezza e all’attitudine a essere consumato come aperitivo”.
L’Abruzzo, dunque, si conferma grande protagonista al Vinitaly 2025, dimostrando di saper coniugare tradizione e innovazione, qualità e identità territoriale, con una visione strategica rivolta al futuro del vino e alla valorizzazione del territorio.