
Nell’Ospedale “SS. Filippo e Nicola” di Avezzano è partito ASTRA-VR, un progetto che mette insieme robotica, intelligenza artificiale e realtà virtuale per aiutare gli anziani a combattere la sarcopenia – quella perdita progressiva di forza e massa muscolare che spesso accompagna l’invecchiamento. Il progetto è frutto di una sinergia tra Università degli Studi dell’Aquila e Università di Cassino e del Lazio Meridionale, ed è finanziato con fondi PNRR-PNC all’interno del programma Fit4Med Rob. A guidare l’iniziativa, nel reparto di Geriatria dell’ospedale, è la Professoressa Clara Balsano, da anni impegnata nella ricerca di soluzioni concrete per migliorare la qualità di vita degli anziani. Un percorso di riabilitazione precoce, personalizzato e smart, che inizia già durante il ricovero. Cuore del progetto è un braccio robotico intelligente, capace di assistere il paziente allettato in esercizi riabilitativi, adattandosi alle condizioni fisiche di ciascuno. Ma non finisce qui: la riabilitazione si svolge in scenari di realtà virtuale immersiva, per stimolare la motivazione e rendere l’esercizio un’esperienza coinvolgente. “Non è solo un aiuto fisico”, spiega la Professoressa Balsano. “Significa restituire autonomia, prevenire il declino cognitivo e ridurre i giorni di degenza. Vogliamo spezzare quella spirale di fragilità e ricoveri ripetuti, la famosa ‘porta girevole’, che spesso pesa sulla vita delle famiglie e sul sistema sanitario.” Una volta validato, il prototipo sarà usato proprio nel reparto di Geriatria di Avezzano, grazie a un’équipe multidisciplinare di medici, fisioterapisti, infermieri e operatori sociosanitari. E non finisce con la dimissione: i pazienti saranno seguiti da ambulatori specialistici e servizi di telemedicina per proseguire il percorso di cura a casa. Il progetto si inserisce in una visione di sanità proattiva, vicina alle persone e capace di usare le nuove tecnologie senza dimenticare l’aspetto umano. Con ASTRA-VR, la geriatria abruzzese fa un passo nel futuro, portando un modello che unisce innovazione, sostenibilità e attenzione alla persona. Una scommessa importante per una sanità che non lascia indietro chi è più fragile.