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Commissione urbanistica favorevole alla realizzazione del tempio crematorio nell’area del cimitero. Il via libera unanime dell’organismo presieduto da Gianluca Presutti -i consiglieri di minoranza presenti, seppur favorevoli all’idea, non hanno partecipato alla votazione- spinge il progetto verso il consiglio comunale al quale spetta la decisione finale. In attesa del verdetto l’assessore Loreta Ruscio ha messo in chiaro alcuni punti. “L’emergenza Covid”, ha spiegato Ruscio, “ha reso necessario prendere in esame la realizzazione del tempio crematorio, per soddisfare gli interessi generali della collettività avezzanese, marsicana e regionale e fronteggiare la carenza dei loculi, con riduzione dei costi e delle aree cementificate. Ora il Comune, che ha recepito una proposta da una società qualificata, sulle cui basi altri imprenditori stanno costruendo la loro eventuale idea si trova nella fase di valutazione, cioè se fare o meno l’opera e non nella fase di gara o di scelta del progetto specifico”.
Un atto dovuto: in base all’art. 183 del codice degli appalti, infatti, l’Amministrazione “ha l’obbligo di valutare nel termine perentorio di 3 mesi la fattibilità della proposta, senza alcun potere di interrompere il procedimento a evidenza pubblica posto a presidio dei principi di terzietà e obiettività per soddisfare o privilegiare esigenze di “singoli soggetti” che possono inserirsi nel procedimento amministrativo avviato, ma senza accampare scuse sulla presunta non conoscenza dell’iniziativa in discussione sin dal lontano 2014”.
Ora la palla, quindi, passa al consiglio comunale: se approvato il progetto sarà soggetto alle valutazioni di impatto ambientale degli enti preposti. L’operazione tempio crematorio, per un investimento privato di oltre 2 milioni e mezzo di euro su un’area di 3.000 mq nel cimitero, già individuata da anni, darà il via a un avviso pubblico per l’affidamento della concessione. Nelle casse dell’Ente, in base a un’analisi della società proponente, che ipotizza 1.200 cremazioni annue (al prezzo di 515 euro l’una, per i residenti dovrebbe scattare uno sconto del 25%), stando alle percentuali medie di agio incassate da altri Comuni italiani, (10%) affluirebbero circa 60mila euro annui.

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