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Presso la Sala consiliare del Comune di Pescina, nei giorni scorsi si è svolto un ulteriore incontro formativo e informativo organizzato dal “Comitato Salute Ambiente e Territorio” per discutere delle problematiche poste dal Progetto di Centrale di Biometano che, nelle intenzioni dei proponenti, dovrebbe sorgere nella Marsica Est. img-20191010-wa0006Presenti i Sindaci di Collarmele, Tonino Mostacci, di Pescina, Stefano Iulianella e di San Benedetto, Quirino D’Orazio. Presenti anche il Vice Sindaco del Comune di Gioia dei Marsi, Emiliana Longo e alcuni rappresentanti del Comune di Magliano dei Marsi. Non sono mancati spunti interessanti di altri ospiti, come quello di Giammarco De Vincentis, imprenditore agricolo che, tra l’altro ha confermato di non essere a conoscenza dei contratti di conferimento di scarti di produzione alla Biometano Energy Srl. img-20191010-wa0009L’attenzione del pubblico presente è stato attratto anche dalle informazioni esposte da tecnici, ricercatori e ambientalisti quali Domenico Lacasasanta, Walter Delle Coste e Giuseppina Ranalli i cui studi sono alla base delle controdeduzioni che il Comitato ha fatto pervenire alla Regione Abruzzo. Non sono mancati gli interventi di Mario Nucci, Direttore del Consorzio Di Tutela Igp Patata Del Fucino, e di Stefano Fabrizi di Confagricoltura L’Aquila. Dei consiglieri regionali marsicani eletti era presente soltanto Giorgio Fedele del Gruppo M5s. img-20191010-wa0014Noris Todisco, coordinatrice del “Comitato Salute Ambiente e Territorio”, ha garantito che ci sarà attenta vigilanza su tutto l’iter che interessa il progetto della centrale di biometano e che i cittadini saranno informati di quanto accade e di ciò che si intende fare e dei tentativi di stravolgere l’habitat del Fucino. Quello che il Comitato spontaneo intende far comprendere è come la paventata realizzazione della centrale potrebbe stravolgere negativamente l’insieme delle condizioni ambientali in cui vivono uomini, animali e piante oggi rette da un equilibrio positivo. Ma tutto questo potrebbe precipitosamente cambiare le condizioni generali di insediamenti agricoli, urbani e il complesso delle strutture, naturali e artificiali, che le caratterizzano.

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