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Per discutere della Centrale di produzione di biometano, delle sue problematiche ambientali e del suo iter autorizzativo, si è svolta ieri pomeriggio a San Benedetto dei Marsi, nella Sala Consiliare, una affollatissima Assemblea popolare convocata dall’Amministrazione del popoloso centro della Marsica Est. Centinaia i cittadini presenti, provenienti da tutta la Marsica. Presenti anche i Sindaci di San Benedetto, di Pescina, di Collarmele e di Aielli. img-20191104-wa0003Presente il Consigliere regionale Simone Angelosante, unico degli eletti nel territorio. Nel corso della riunione, forte è stato il richiamo alla difesa dell’ambiente e della salute collettiva e alla trasparenza delle procedure autorizzative da parte degli organi tecnici competenti e, soprattutto della Regione Abruzzo che valuta la fattibilità della Centrale progettata e proposta dalla Biometano Energy Srl. L’attenzione è stata riservata soprattutto alle problematiche relative all’approvvigionamento della materia prima, di derivazione agricola, da lavorare in Centrale. Relativamente a questo aspetto, i rappresentanti del “Comitato Salute Ambiente e Territorio” hanno detto chiaramente che su questo aspetto chiede di conoscere il nome dei produttori agricoli che hanno sottoscritto i Contratti di fornitura con la società proponente, nonché il numero di foglio e particelle dei terreni impegnati. Questo è ritenuto necessario ai fini della salvaguardia dei diritti dei proprietari dei terreni confinanti per l’eventuale sversamento del “digestato” sui terreni impegnati. img-20191104-wa0001In sostanza, è stato fatto notare che questo scarto di produzione verrebbe distribuito sui terreni come fertilizzante, per dieci anni consecutivi e per effetto della capillarità del suolo, dello scorrimento e del dilavamento del liquido, questo sottoprodotto interesserebbe anche i terreni che non sono legati da un contratto alla Società proponente. Ma cos’è il digestato? Si tratta di un materiale semisolido, contenente quantità variabile di sostanza secca, il quale pare abbia proprietà ammendanti e contenuti notevoli di Azoto ammoniacale. Per questi motivi verrebbe distribuito sui suoli agricoli con possibili problematiche legate all’uso agronomico dello stesso: perdite di nitrati nelle acque ed emissioni di ammoniaca in atmosfera. Gli agricoltori presenti a San Benedetto, hanno fatto notare che i terreni del Fucino sono già ad alto livello di contenuti di azoto. Ulteriori aggiunte potrebbero provocare serie problematiche alle produzioni orticole della piana. img-20191104-wa0000I nutrienti devono essere disponibili per le piante nelle giuste quantità, perché sia le carenze che gli eccessi possono dare origine a squilibri nella crescita, alterazioni strutturali e altre problematiche più o meno gravi. I sintomi da eccesso di azoto sono rappresentati da: eccessivo sviluppo della parte aerea delle piante a scapito delle radici; foglie di dimensioni eccessive e colorazione di una tonalità di verde più scura del normale; ridotta lignificazione dei tessuti e conseguente minore resistenza meccanica di rami e fusti; ritardo e riduzione della fioritura a causa dell’eccessivo sviluppo vegetativo; formazione di frutti poco saporiti e difficilmente conservabili; maggiore sensibilità nei confronti di alcune patologie fungine e di attacchi di parassiti, soprattutto afidi; sui frutti in via di maturazione possono comparire spaccature e rotture.img-20191104-wa0004 Un altro elemento che fa elevare l’attenzione sulle problematiche della Centrale di produzione di biometano è la possibile variazione di composizione dei prodotti conferiti per la lavorazione. Gli scarti di lavorazione, soprattutto per prodotti provenienti da altre zone potrebbero comportare la presenza di composti dannosi per la salute umana e per l’ambiente quando vengono immessi in atmosfera; per cui andrebbero verificati in termini di qualità. La grande variabilità di questo tipo di gas dipende anche da altri parametri quali la composizione dei consorzi batterici e la loro efficienza nella produzione di metano. Insomma, si comprende che le problematiche di una Centrale di biometano implicano studi e approfondimenti tali da garantire la salvaguardia dell’ambiente e, quindi, della salute, ma anche benefici a vantaggio della popolazione e delle attività produttive locali. Il “Comitato Salute Ambiente e Territorio”, nel corso dell’Assemblea, ha garantito lotta dura contro l’insediamento proposto dalla Biometano Energy Srl.

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