
ROCCA DI MEZZO – Droni che sorvolano le cime del Sirente Velino per monitorare e proteggere la biodiversità. È l’immagine simbolo del progetto “BIMM – Biodiversity Integrated Multi Monitoring”, presentato nella sede del Parco regionale durante un workshop dedicato ai risultati dell’iniziativa. Finanziato dal Centro Nazionale della Biodiversità (NBFC) nell’ambito del PNRR, il progetto segna un passo avanti decisivo nell’applicazione delle tecnologie digitali alla tutela dell’ambiente. Grazie a droni, rilievi satellitari e sistemi di monitoraggio integrato, il Parco ha sperimentato nuovi strumenti per raccogliere dati georeferenziati utili a studiare la fauna, gli habitat e i cambiamenti climatici. «È una giornata significativa per il Parco – ha dichiarato il presidente Francesco D’Amore – perché possiamo finalmente contare su uno strumento avanzato di controllo del territorio. I droni ci consentono di intervenire in modo mirato: dal monitoraggio della fauna selvatica alla prevenzione degli incendi, fino al contrasto delle discariche abusive».



Anche il vicepresidente della Giunta regionale e assessore ai Parchi, Emanuele Imprudente, ha sottolineato il valore dell’iniziativa: «Il Parco Sirente Velino si conferma un modello di innovazione. Il sistema di dati incrociati tra droni e satelliti permette un monitoraggio preciso e replicabile anche in altre aree protette. È un patrimonio di conoscenze che può diventare un punto di riferimento per la tutela ambientale in tutta la regione». Il progetto è stato realizzato in collaborazione con la società ADPM Drones, rappresentata da Luigi Palieri, che ha spiegato: «Abbiamo lavorato per semplificare la gestione dei dati ambientali, rendendoli accessibili da un’unica piattaforma. L’integrazione tra voli di droni e rilievi satellitari consente di ampliare le analisi nel tempo e di ottenere informazioni preziose per comprendere l’evoluzione degli ecosistemi». Sviluppato insieme all’esperto Franco Mari, al personale tecnico-scientifico del Parco e con il contributo della dottoressa Paola Morini, il progetto BIMM consolida il ruolo del Parco Sirente Velino come laboratorio di innovazione al servizio della biodiversità. I dati raccolti e le metodologie sperimentate saranno condivisi con altre aree protette, per diffondere buone pratiche di monitoraggio e strategie comuni di tutela del patrimonio naturale. Un esempio concreto di come tecnologia e natura possano dialogare per il futuro del pianeta.









