
Il 2 e 3 agosto il piccolo Comune di Vastogirardi, in provincia di Isernia, diventerà il cuore pulsante di un’iniziativa unica nel suo genere: “L’Orso Filato”, il primo Festival delle Comunità a Misura d’Orso. Due giorni, dall’alba al tramonto, dedicati al legame profondo tra esseri umani e natura, con protagonista assoluto l’orso bruno marsicano, simbolo dell’Appennino centrale e della sua straordinaria biodiversità. Non sarà un festival come gli altri. Sarà un’esperienza collettiva, costruita passo dopo passo da chi questo territorio lo vive e lo ama. Un modo per dimostrare che la convivenza con l’orso non è solo possibile, ma può diventare una risorsa per le comunità, un motore di consapevolezza, cultura ed economia sostenibile. Il programma è ricchissimo: escursioni nella natura, spettacoli teatrali, musica dal vivo, giochi di ruolo, laboratori per grandi e piccoli, incontri con scienziati e illustratori. Ci sarà anche Mattia Iannantuoni, divulgatore scientifico, con il suo spettacolo comico “Ride verde chi ride ultimo”, un modo brillante e leggero per riflettere su ecologia, fauna e convivenza urbana. Sul palco saliranno anche i Chorando Brasil, l’Orchestra popolare del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, e i Turbolenti con il loro mix esplosivo di rockabilly, swing e country. Ma il vero filo conduttore del festival è la convivenza con l’orso, intesa non solo come sfida biologica, ma come processo culturale e sociale. Una convivenza che va coltivata con cura, educazione e dialogo, coinvolgendo tutta la comunità. Il festival nasce grazie al progetto europeo LIFE Bear-Smart Corridors, che punta a creare almeno 16 “Comunità a Misura d’Orso” in Abruzzo, Lazio, Molise e Grecia. Un modello già sperimentato con successo a Pettorano sul Gizio, dove dal 2015 la presenza dell’orso è diventata parte integrante della vita locale. La presenza dell’orso bruno marsicano, oltre al valore ecologico, ha anche un impatto economico rilevante. Secondo uno studio del 2023, la sola attenzione mediatica generata dalla specie tra il 2015 e il 2020 ha prodotto un valore pubblicitario stimato in oltre 11 milioni di euro. Senza contare la spinta data al turismo naturalistico, sempre più richiesto da viaggiatori attenti alla natura e alla sostenibilità. Dietro ogni passeggiata nel bosco, ogni laboratorio creativo, ogni spettacolo c’è un messaggio: l’orso non è un problema da risolvere, ma una presenza da capire e rispettare. E le comunità che scelgono di vivere “a misura d’orso” stanno dimostrando che proteggere la fauna selvatica significa anche proteggere noi stessi, le nostre terre, il nostro futuro.
Il programma è ricchissimo: escursioni nella natura, spettacoli teatrali, musica dal vivo, giochi di ruolo, laboratori per grandi e piccoli, incontri con scienziati e illustratori. Ci sarà anche Mattia Iannantuoni, divulgatore scientifico, con il suo spettacolo comico “Ride verde chi ride ultimo”, un modo brillante e leggero per riflettere su ecologia, fauna e convivenza urbana. Sul palco saliranno anche i Chorando Brasil, l’Orchestra popolare del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, e i Turbolenti con il loro mix esplosivo di rockabilly, swing e country. Ma il vero filo conduttore del festival è la convivenza con l’orso, intesa non solo come sfida biologica, ma come processo culturale e sociale. Una convivenza che va coltivata con cura, educazione e dialogo, coinvolgendo tutta la comunità. Il festival nasce grazie al progetto europeo LIFE Bear-Smart Corridors, che punta a creare almeno 16 “Comunità a Misura d’Orso” in Abruzzo, Lazio, Molise e Grecia. Un modello già sperimentato con successo a Pettorano sul Gizio, dove dal 2015 la presenza dell’orso è diventata parte integrante della vita locale. La presenza dell’orso bruno marsicano, oltre al valore ecologico, ha anche un impatto economico rilevante. Secondo uno studio del 2023, la sola attenzione mediatica generata dalla specie tra il 2015 e il 2020 ha prodotto un valore pubblicitario stimato in oltre 11 milioni di euro. Senza contare la spinta data al turismo naturalistico, sempre più richiesto da viaggiatori attenti alla natura e alla sostenibilità. Dietro ogni passeggiata nel bosco, ogni laboratorio creativo, ogni spettacolo c’è un messaggio: l’orso non è un problema da risolvere, ma una presenza da capire e rispettare. E le comunità che scelgono di vivere “a misura d’orso” stanno dimostrando che proteggere la fauna selvatica significa anche proteggere noi stessi, le nostre terre, il nostro futuro.









