SULMONA – Una conferenza di servizi per chiedere a tutti gli enti preposti e coinvolti di unire le forze e risolvere un problema annoso, ciascuno per le sue competenze e funzioni. Il 2019 sarà l’anno del Liceo Classico di Sulmona stando alle dichiarazioni dell’ultimo minuto che arrivano dal vice sindaco e assessore ai lavori pubblici, Nicola Angelucci. Un monito forte e chiaro per rialzare l’attenzione sulle sorti della sede storica di piazza XX Settembre, rimasta chiusa dal terribile sisma del 2009. Corsi e ricorsi storici ecco che si arriva alla cifra tonda del decennale. Un “record” amaro per il Classico per il quale non si è mossa una foglia. Né un bando di gara e né tantomeno un cantiere. C’è stata solo la rendicontazione dei fondi da parte della Provincia dell’Aquila nell’era De Crescentiis, quando consigliere era Roberta Salvati. Poi lo sblocco delle economie da parte della Regione su impulso dell’ex assessore, Andrea Gerosolimo. Si arriva quindi alla predisposizione del progetto definitivo-esecutivo che viene posto all’attenzione del Genio Civile per il rilascio delle necessarie autorizzazioni prima di aprire il cantiere. E’ qui che l’iter si blocca. Il Genio Civile chiede ben 17 integrazioni che il Comune provvede ad apportare. Ma prima di licenziare la determina dirigenziale per indire la gara d’appalto servono le risultanze del Genio Civile. Gira e rigira sono passati dieci anni. Anche gli studenti hanno alzato il tiro, prendendo spunto dalla “renna della discordia”, invocando fatti concreti per la riapertura della storica sede. Il consigliere provinciale, Mauro Tirabassi, aveva chiesto una commissione edilizia scolastica con Genio Civile e Comune ma Angelucci chiama a raccolta tutti gli enti coinvolti. “Qui c’è un conflitto ideologico per quanto riguarda l’applicazione progettuale fra chi ha eseguito il progetto e chi deve autorizzare e deve portare al definitivo rilascio dell’autorizzazione”- interviene il vice sindaco di Sulmona spiegando che bisogna coinvolgere Soprintendenza, Genio Civile e progettisti perché “questa è l’unica scuola rimasta fuori da un contesto di miglioramento per gli aspetti di avvio della procedura di inizio lavori”. Il 2019 sarà l’anno del Classico? Per Angelucci è un’assoluta priorità.
Andrea D’Aurelio
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