
Ricorso respinto e condanna al pagamento delle spese per un 42enne di Sulmona, noto alle forze dell’ordine, che nelle scorse settimane è stato raggiunto dal divieto di frequentazione di 51 esercizi commerciali, per un periodo di tre anni, emesso dal Questore dell’Aquila, Fabrizio Mancini. L’uomo, ritenendo ingiusta la limitazione imposta, ha presentato ricorso al Tar in fase cautelare. “Non sussiste alcuna violazione del principio di proporzionalità nell’individuazione dei locali oggetto del divieto emesso atteso che in maniera del tutto logica il Questore ha proceduto all’individuazione degli stessi partendo dal locale nelle cui immediate vicinanze si è svolto uno degli episodi”- scrivono i giudici amministrativi, rimarcando che “il provvedimento impugnato ha pienamente valutato in concreto la pericolosità del ricorrente” e che “la misura impugnata non compromette il diritto al transito nelle aree dove vige il divieto di stazionamento”. Nessun diritto leso per il Tar che ha respinto la domanda cautelare e ha condannato il 42enne al pagamento di mille euro come spese processuali. Il divieto di accesso agli esercizi commerciali, il cosiddetto daspo, era scattato dopo l’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Sulmona per tentata estorsione quando l’uomo si era recato sotto casa di un 27enne con un martello dopo aver subito l’incendio della vettura. Proprio nei pressi di un bar, poco prima della presunta e tentata estorsione, tra i due c’era stata una lite con tanto di minacce.









