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SULMONA – Se oggi c’è ancora chi celebra in modo nobile la Giornata della donna con un evento ad hoc o con la classica mimosa, l’altra faccia della medaglia desta preoccupazione. I dati della2 violenza sulle donne sono quelli divulgati recentemente dalla cooperativa Horizon Service e dal Centro Antiviolenza “La Libellula”. Dall’apertura del centro (2008) ad oggi sono state prese in carico 227 donne. Dall’apertura invece della Casa delle donne (2005) ad oggi sono pervenute 128 richieste di ingresso e sono state ospitate nella struttura 33 donne e 39 minori. Dall’inizio del 2016 ad oggi le nuove segnalazioni sono state 21 e le persone prese in carico 32. L’età media delle donne che si sono rivolte al centro è di 39 anni, con la più giovane di 18 e la più grande di 59. L’87 per cento di loro è italiana, il 13 è straniera. La gravità della violenza è che è di tipo affettivo, cioè da parte dei partner, nel 38 per cento e nel 44 di ex, per questo il 60 per cento non lascia il suo uomo violento. Nel 100 per cento dei casi le donne hanno subito violenza psicologica, il 50 per centro fisica e 56 economica (col totale che supera il cento per cento per via del fatto che la maggioranza delle donne subisce più forme di violenza). Il fenomeno della violenza è molto presente in Abruzzo e la maggioranza, il 58 per cento, non lavora. Oltre alla disoccupazione, un altro fenomeno gravissimo è la violenza assistita, che riguarda tutti i figli delle mamme vittime di violenza, col 40 per cento di loro che ha subito a sua volta violenza diretta, con conseguenze comportamentali, cognitive e relazionali. Un quadro che mostra come la violenza sulla donna resta un allarme sociale, non così tanto distante dal territorio peligno. Un fenomeno che spinge istituzioni e addetti ai lavori a prodigarsi continuamente perché si scriva la parola fine una volta per tutte.

Andrea D’Aurelio

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