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SULMONA – La festa del quarto di secolo di attività doveva essere decisamente diversa. L’avevano pensata nel minimo dettaglio, per festeggiare con clienti e imprenditori della zona, ma il virus ha bloccato tutte le cerimonie. Restano la storia, la tradizione, l’esperienza maturata sul campo dopo 25 anni dal quell’8 aprile del 1995, quando cominciò l’avventura per l’Hotel Meeting Santacroce. Oggi i coniugi Domenico e Antonella si trovavano proprio in quell’albergo messo in piedi un quarto di secolo fa assieme ai tre figli Antonio, Mariadora e Gemma. Una festa in famiglia che segna comunque un passaggio alla cifra “tonda” dei 25 che rappresenta un traguardo significativo per gli albergatori che si sono “fatti da soli”, cominciando da zero, e costruendo man mano e mattone per mattone quella che nel tempo è diventata una grande attività. Anzi tre. “Volevamo festeggiare con i nostri amici e clienti. Sicuramente ci rifaremo”- esordiscono Domenico e Antonella ripercorrendo anche tutte le sfide affrontate negli ultimi 25 anni. D’altronde l’imprenditore sa riconoscere la crisi, toccare con mano tutti i momenti di difficoltà e trovare la chiave di volta per ripartire. “Nessuno si aspettava di affrontare questo momento così difficile ma già stiamo pensando a come ripartire”- riprendono i coniugi che, fra le altre cose, si preparano a vivere la loro “Pasqua in quarantena”. E’ un destino comune per tutti gli albergatori. Una Pasqua senza turisti, visitatori, processione. Che tristezza. Ma non ci si può abbattere. “E’ un momento dell’anno dove si vive di rendita. Questa volta ne faremo a meno e ci dispiace. Dobbiamo però ripartire appena finisce tutto perché riceviamo tante telefonate e la gente è innamorata del nostro Abruzzo”- concludono Domenico e Antonella Santacroce. All’intera famiglia vanno i nostri migliori auguri per il traguardo centrato. Arriveranno per tutti tempi migliori ma ognuno riprenderà il cammino con il proprio bagaglio di esperienze.

Andrea D’Aurelio

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