foto Angelo D’Aloisio SULMONA – 41 richieste di auto e 36 donne prese in carico anche nell’anno della pandemia. L’emergenza sanitaria non ha fermato la violenza sulle donna. La giornata internazionale odierna deve portare a riflettere sull’attualità di un fenomeno che fa accapponare la pelle, guardando ai numeri e leggendo le testimonianze. I dati raccolti nei servizi gestiti dalla Horizon Service confermano quanto rilevato dalle statistiche nazionali e internazionali. Anche sul territorio abruzzese emerge la necessità di continuare ad implementare azioni mirate e integrate nel contrastare il fenomeno della violenza di genere e della violenza assista. Solo in Abruzzo le utenti che si sono rivolte al numero verde nazionale sono state 235, 100 in più rispetto all’anno precedente, mentre nella provincia dell’Aquila sono state 34, più del doppio rispetto all’anno precedente. I dati non tengono conto delle chiamate effettuate direttamente ai Centri Antiviolenza, tra cui il CAV “La Libellula” di Sulmona, gestito dalla Horizon dal 2005. Il centro, solo nel 2020, ha accolto 41 richieste di aiuto e informazioni sui servizi erogati ed ha preso in carico 36 donne, segno della necessità di rispondere a un bisogno sempre presente sul territorio. Durante il lockdown le operatrici hanno rimodulato le proprie attività svolgendo i colloqui in modalità online a distanza. Contestualmente è proseguito il lavoro di accoglienza e protezione delle donne e dei minori presso la Casa Rifugio la Casa delle Donne: nel 2020 sono state accolte 8 donne e 10 minori, di cui 5 donne e 4 minore durante il lockdown. E’ stata attivata, inoltre, una struttura alternativa alla casa rifugio per l’accoglienza e la protezione delle donne vittime di violenza e dei loro figli, che, dallo scorso lockdown, ha ospitato 6 donne e 9 minori, provenienti da tutta la regione”. In aumento anche il numero di donne accolte (circa 10) quest’anno nel centro antiviolenza gestito da La Diosa, attivo da 5 anni, con età più giovane, compresa tra 20 e 30 anni, anche se la maggior parte sono nella fascia 41-50. Se negli anni precedenti le richieste erano per casi di violenza domestica che spesso avevano condotto a situazioni gravi, oggi la richiesta è aumentata anche per i problemi di stalking e per consulenze legali. Se da un lato questo dato definisce probabilmente una maggiore consapevolezza, dall’altro va rilevato che la violenza di genere è qualcosa che non ha età e che viene subita e agita anche dai più giovani. L’arma più grande contro la violenza resta la cultura della denuncia e della sensibilizzazione. Al riguardo il lavoro fotografico del sulmonese Angelo D’Aloisio vuole centrare proprio questo obiettivo. “La battaglia contro la violenza sulle donne va combattuta ogni giorno e ovunque e mai abbassare la guardia anche in quei posti che, in realtà, potrebbero sembrare tranquilli ma non lo sono. Con questo spirito esprimo la convinzione che la comunicazione e la sensibilizzazione sul problema possano essere uno strumento valido per questa giusta causa”- afferma D’Aloisio che ha focalizzato l’attenzione su vari quartieri della città. Perchè la violenza purtroppo si esprime nella quotidianità. E la violenza non è amore.
Andrea D’Aurelio
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