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SULMONA – Il Morrone brucia da 72 ore e tutto il patrimonio boschivo va in fumo. E’ l’ora della rabbia e della polemica. Oggi è stato il terzo giorno di lavoro per spegnere le fiamme sul Morrone dopo l’incendio divampato domenica scorsa. Al momento le fiamme stanno raggiungendo la parte alta della montagna che, in linea d’aria, confina con Sant’Eufemia a Majella e Roccacaramanico. Sotto osservazione il focolaio acceso nei pressi del Casino Patano. “Non desta preoccupazione. Proprio questa mattina sono stata sul posto”- rassicura il sindaco Annamaria Casini, rientrata ieri in città dopo le ferie. L’allerta però non può dirsi conclusa. Le fiamme infatti nel pomeriggio si sono spostate verso l’Eremo di Celestino V che fortunatamente risulta ancora illeso. Per alcune ore nessun mezzo ha presidiato il Morrone. Due canadair sono andati in manutenzione e l’elicottero dell’Esercito, che doveva operare nella zona, è stato dirottato altrove per un’altra emergenza. I mezzi sono tornati in azione nel primo pomeriggio. Si continua a fare i conti con la dotazione organica dei mezzi che in Abruzzo come in Italia non è così eccessiva. Tre squadre di Vigili del Fuoco nel frattempo stanno intervenendo sul fronte dell’incendio per cercare di arginare il fuoco da terra. Ancora al lavoro l’Arta nella postazione collocata alla frazione Marane. Si studia la qualità dell’aria dopo l’odore acre avvertito in città e nelle frazioni. Già da questa sera potrebbe arrivare una relazione sul tavolo del Coc (Centro Operativo Comunale) e nelle mani del sindaco Casini per adottare tutti i provvedimenti del caso sempre se ce ne sarà bisogno.

Andrea D’Aurelio

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