
SULMONA. “Nonna sono Francesco. Ho fatto un incidente e devo pagare una cauzione. Ora vengo a casa a prendere l’oro per evitare che mi arrestano”. Tono di voce suadente ma, questa volta, i malviventi non sono riusciti a fare presa sulla vittima. A sventare l’ennesima truffa è stata un’anziana di 97 anni, residente a Sulmona, che le ha “cantante” alla banda prima di riagganciare la telefonata. “Siete degli imbroglioni” ha detto la super nonnina che, nonostante l’età, ha mantenuto la lucidità senza cadere nella trappola preparata dai truffatori. Lo spavento, in ogni caso, è stato forte. La donna infatti, dopo aver ricevuto la telefonata, ha chiuso persiane e tapparelle delle sue abitazioni, ha contattato immediatamente i figli e ha rischiato un malore. Non uno scherzo insomma. La vicenda è stata segnalata informalmente ai carabinieri della compagnia di Sulmona che, nel frattempo, continuano ad indagare sulla truffa finita in colluttazione lo scorso sabato, in via Barbato, nel pieno centro storico della città ovidiana. La banda di truffatori, insomma, non va in vacanza. Gli ulteriori accertamenti effettuati dai militari hanno portato a scoprire che la refurtiva che aveva in tasca uno dei due minori, fermati e denunciati a piede libero alla competente Procura, appartiene ad un’anziana di Celano. Si tratta quindi di una truffa trasversale. I due avevano già colpito quando sono arrivati a Sulmona, dopo aver contattato un’anziana, chiedendo una somma di 7500 euro per il finto incidente di un parente. La donna, già vittima in passato di una truffa simile, è stata al gioco avendo in casa il marito e il figlio colonnello dei carabinieri. I minori quindi hanno raggiunto l’abitazione di via Barbato. Uno ha fatto da palo e l’altro, quasi diciottenne, è salito a casa della donna che aveva attirato l’attenzione dei ladri con la scusa degli otto mila euro per la riparazione del tetto. Una volta è entrato è stato smascherato dall’ufficiale e dopo aver spintonato e preso a calci l’anziana, è rimasto a sua volta ferito nella colluttazione. Preso dalle forze dell’ordine all’altezza del vescovado, era stato trasportato in ospedale assieme alle vittime che avevano riportato ferite lievi. Anche il complice, poco dopo, era stato fermato dopo aver chiesto spiegazioni ad un carabiniere fuori servizio sul biglietto del treno per Napoli. Il militare, dopo averlo invitato ad attendere al binario tre, annullando così le vie di fuga, ha contattato i colleghi. Quest’ultimo aveva in tasca la refurtiva sottratta a Celano. Per questo ora i carabinieri vogliono arrivare ai vertici dell’organizzazione e saranno utili probabilmente tabulati e conversazioni telefoniche che saranno vagliate nei prossimi giorni dopo il sequestro dei telefoni cellulari.









