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L’AQUILA – “Ho assistito ad una scena terribile: un padre di famiglia, davanti ai suoi figli, ha lanciato una pietra ad un lupo che dormiva proprio sotto al muretto senza recinzioni.
Il motivo? Per attirare la sua attenzione e far contenta la moglie che voleva fare una bella foto. Si tratta di un atto ignobile e incivile che come naturalista ed educatrice ambientale io non posso accettare”.

La segnalazione arriva da Chiara Grasso, fondatrice e presidente dell’associazione di divulgazione naturalistica Eticoscienza e si riferisce all’area faunistica di Civitella Alfedena che ospita diversi esemplari recuperati di lupo appenninico, specie protetta.

“Ero veramente entusiasta di visitare questo centro, speranzosa di trovare un’area faunistica seria e affidabile in termini di sicurezza e di educazione. Le aree faunistiche – spiega – hanno tra gli scopi principali quello di informare, sensibilizzare ed educare turisti e popolazione locale. La struttura presente nel centro storico è aperta a tutti ed è gratuita. Questo chiaramente favorisce la fruizione ed il coinvolgimento delle persone. L’accesso non ha orari, né un cancello, né limitazioni. E’ positivo per far sì che sempre più persone possano vedere gli animali ma è inaccettabile che la si lasci senza sorveglianza, che non ci siano barriere di sicurezza tra i turisti e i lupi e che non sia presente una seria cartellonistica educativa (c’è solo un misero cartello)”.

“I lupi sono esposti 24 h al giorno, 7 giorni su 7, ad un flusso di turisti senza controllo – sottolinea Grasso – Turisti che lanciano carne dentro buste di plastica, che pur di avvicinare gli animali, li alimentano con cibo pericoloso, che fischiano e urlano per attirare la loro attenzione”.

“E non posso accettare che il Parco non prenda precauzioni e non attui le giuste misure di sicurezza per garantire il benessere degli animali che ha in custodia. Abbiamo parlato con le operatrici del museo dell’area e con la gente del luogo che ci hanno detto che sono anni che questo capita: che la gente lancia cibo, pietre e che disturba gli animali. Sono anni che il museo e il Parco ricevono segnalazioni, ma non sono mai state prese le giuste misure di sicurezza. Così, ho pensato che l’unico modo per dar voce a quei poveri in cattività presi a sassate per una foto era quello di rendere pubblico quanto accadeva”.

“E quindi ho fatto questo video, che ho messo sui social

(–>https://www.facebook.com/chiara.grasso.90/videos/3801905309826324/ )

e in solio3 giorni ha avuto più di 24 mila visualizzazioni, è stato condiviso migliaia di volte e la gente ha dimostrato una seria disapprovazione e sconforto per questa gestione. In moltissimi hanno chiesto di poter firmare una petizione e di essere utili a questa causa”.

“Questo – aggiunge – ha risvegliato il Parco che in poche ore ha commentato pubblicamente, che invece di proporre soluzioni e di promettere che migliorerà la condizione e la situazione dei lupi, nel lungo commento si giustifica ed elogia il lavoro del Parco, senza scusarsi per l’accaduto e senza dire che farà qualcosa di concreto per prendere precauzioni. La loro lamentela è che non doveva essere fatto il video di denuncia, ma sarei dovuta andare a parlare personalmente con loro. Peccato che così la cosa probabilmente sarebbe finita nel dimenticatoio, come in tutti questi anni. Lo stesso direttore del Parco, Luciano Sammarone commenta. Qui un estratto del suo scritto: “Perché dovunque ci sono centinaia di persone che si permettono di parcheggiare in doppia e terza fila bloccando il traffico?  Purtroppo non abbiamo risorse a sufficienza per mettere un guardiano all’area faunistica del lupo, dovendo assicurare il controllo del territorio”.

“Insomma, dal direttore di un Parco Nazionale ci si aspetta di tutto, meno che paragonare i parcheggi in doppia fila ad una specie protetta presa a sassate in un’area faunistica.
Cosa chiede Eticoscienza

– Di chiudere l’area, non renderla accessibile a tutti, ad ogni orario della giornata (compresa la notte!).
– Di recintare TUTTA l’area faunistica. Non dovrebbero esserci più spazi aperti, per la sicurezza delle persone (i bambini possono facilmente cadere nell’area dei lupi), e per il benessere dei lupi.
– Di migliorare la sicurezza e di prevedere un maggiore spazio tra i turisti e gli animali.
– Di apporre una seria ed efficace cartellonistica educativa, sull’etologia del lupo, sulla condizione, la conservazione e la salvaguardia di questo. Oltre che una cartellonistica visibile sulle norme da seguire per la visita all’area (non richiamare gli animali, non alimentarli, non disturbarli, non urlare).
– Di apporre telecamere di sorveglianza.
РDi avvalersi di personale di controllo permanente (non solo ad agosto). Il nostro consiglio ̬ quello di poter farsi aiutare anche di volontari (nel caso di mancanza di fondi, come scritto dal direttore Sammarone). Ci sono moltissimi giovani, studenti o pensionati che per aiutare il parco e garantire il benessere degli animali presterebbero servizio.
Un’altra nostra idea sarebbe quella di poter aprire una raccolta fondi se mancano le risorse interne al parco per poter migliorare l’area.

“Insomma, le soluzioni ci sarebbero e non sarebbe nemmeno troppo difficile da attuare una miglioria dell’area faunistica. Il benessere di una specie protetta in custodia del parco non può essere sottovalutata, proprio per l’immagine che il Parco ha nel territorio italiano. In solo 5 minuti in cui io sono stata lì, un lupo è stato preso a sassate. Chissà quanti altri, di giorno e di notte vengono abusati in questo modo. Il Parco non dovrebbe accettarlo! Speriamo e siamo sicuri che verranno prese misure ed azioni in conseguenza di questo”, chiosa Chiara Grasso.

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