
Scatta il licenziamento per la dipendente Asl di 51 anni, S.D.M. accusata di truffa e falso ai danni dello Stato, per esserci recata cioè a danza durante le ore di lavoro. Il provvedimento disciplinare è stato adottato dall’ufficio procedimento disciplinari della Asl 1 che, nelle scorse settimane, aveva sospeso la 51enne in via cautelare, decurtandole lo stipendio, in attesa della conclusione del procedimento. La donna era stata sentita come prevista dalle legge, dando la sua versione dei fatti. L’ufficio ha deciso che le condotte contestate sono gravi, tanto da interrompere il rapporto di lavoro con l’azienda sanitaria. A dare il via libera al licenziamento è stato il direttore generale, Ferdinando Romano, che ha preso atto della decisione del competente ufficio. I fatti risalgono al 2023 quando la 51enne, che presta servizio negli uffici amministrativi dell’azienda sanitaria, lavorava in una delle palazzine di viale Mazzini. Secondo l’accusa, la donna durante le ore di lavoro, timbrava regolarmente il cartellino per poi assentarsi e recarsi in una scuola di danza e in palestra. Nei periodi di assenza, recita il capo d’imputazione, “pari complessivamente a 94 ore su 114 da svolgere, l’indagata induceva in errore l’ente pubblico di appartenenza in ordine alla sua continuativa presenza sul posto di lavoro, procurandosi un ingiusto profitto costituito dall’indebita percezione della retribuzione conseguita pari 1.362 euro”. Il tutto, per almeno tre mesi di fila, da agosto ad ottobre 2023, stando almeno a quanto accertato dalla compagnia della guardia di finanza di Sulmona che, agli ordini del capitano, Cecilia Tangredi, aveva effettuato mirati accertamenti. L’inchiesta era scaturita da un esposto anonimo. Tramite appostamenti, analisi del gps installato nell’auto della 51enne e riprese video, le fiamme gialle sono riuscite a ricostruire i movimenti della donna, denunciandola alla procura della repubblica di Sulmona. Da qui le accuse di truffa, confermate dal sostituto procuratore, Iafolla, che ha chiuso le indagini preliminari. La donna rischia ora di finire sotto processo. Intanto ha perso il posto di lavoro