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SULMONA – Pianti, proteste e disagi per l’avvio del servizio di refezione scolastica in città. Un gruppo di famiglie opziona un’azione legale contro il Comune di Sulmona che non riesce a gestire autonomamente il portale per la prenotazione dei pasti. In questi giorni infatti in alcune scuole ricadenti sul territorio comunale diversi alunni sono rimasti senza cibo. Alcuni perchè non in regola con i pagamenti e altri per un errore del sistema. L’imbarazzo si è creato nel momento in cui le operatrici della ditta che gestisce il servizio, su indicazione degli uffici comunali, hanno dovuto fare l’appello in classe per l’assegnazione dei pasti. Una situazione a dir poco inunama secondo le famiglie e le stesse operatici tant’è che quest’ultime, come pure le maestre, hanno rinunciato al proprio pasto per accontentare i piccoli alunni ed evitare di lasciarli senza cibo. “In tutti i comuni della zona il portale viene gestito in proprio. Solo a Sulmona funziona diversamente”- spiegano dalla Coselp. “Un bimbo di cinque o sei anni non può conoscere la propria situazione economica. I nostri figli non possono essere additati in questo modo”- protestano le famiglie raccogliendo le lamentele e le lacrime dei bambini. Per qualcuno questa metodologia configura una violazione della privacy. Per questo si sta vagliando un’azione legale. Intanto ieri il consigliere comunale, Angelo D’Aloisio, che la scorsa settimana aveva pranzato con i piccoli alunni, ha chiesto un report dettagliato al riguardo e sta seguendo il caso. “Si tratta meramente di un problema di comunicazione”- spiega D’Aloisio- “dovuto al fatto che alcuni utenti non si erano iscritti al portale. Il problema quindi sarà verosimilmente risolto nei prossimi giorni “

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