
Vivarelli (Fesica-Confsal): “Cgil, Cisl e Uil sapevano tutto, ma non hanno mosso un dito. Ora è troppo tardi per indignarsi”
Si accende lo scontro sindacale in Abruzzo attorno al destino dei 150 lavoratori precari impiegati nella Asl 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila, assunti tramite cooperativa sociale nei settori amministrativi e tecnici. A sollevare l’accusa è la Fesica-Confsal Abruzzo, per voce del segretario regionale Marcello Vivarelli: “Tutti sapevano che questi lavoratori non rientravano nei servizi sanitari e che l’unica via per salvarli era l’internalizzazione in una società in house. Ma nessuno ha voluto agire.” Secondo Vivarelli, la responsabilità del mancato salvataggio ricadrebbe in primo luogo sulle grandi sigle sindacali: “Cgil, Cisl e Uil hanno ignorato per anni il problema. Hanno lasciato che la situazione precipitasse, e oggi si fingono indignati. È una reazione tardiva e ipocrita.” Fesica-Confsal rivendica di aver portato avanti da sola la battaglia per l’internalizzazione: “Abbiamo proposto incontri, promosso comunicati e organizzato assemblee. Ma siamo stati ignorati. Spesso anche derisi dagli altri sindacati.” Vivarelli critica anche l’atteggiamento di una parte degli stessi lavoratori: “In troppi hanno aspettato passivamente, sperando che qualcuno risolvesse tutto al posto loro. Ma senza una mobilitazione forte e continua, nulla si è mosso.” Il segretario sottolinea come il concorso pubblico per assistenti amministrativi, conclusosi il 12 maggio, rappresenti ora l’unica strada percorribile: “È una sconfitta. Ma è il risultato dell’immobilismo di sindacati e politica. Oggi si fa passare l’idea che chi non ha superato il concorso deve semplicemente andare a casa.” Vivarelli chiude con un appello diretto ai lavoratori: “Non credete più alle favole. La realtà è sotto gli occhi di tutti. Noi abbiamo sempre indicato una via concreta, ma chi ha alimentato illusioni ora si assuma le proprie responsabilità.”