
Anche quest’anno l’Abruzzo ha deciso di puntare sulla qualità, più che sulla quantità. In vista della vendemmia 2025, la Regione ha scelto di attivare il cosiddetto “bloccaggio” di una parte della produzione di vino, una misura già adottata in passato per evitare che il mercato venga saturato e che il valore del vino locale si svaluti. In pratica, chi produce Montepulciano d’Abruzzo DOC potrà immettere sul mercato solo una parte del raccolto: al massimo 110 quintali di uva per ettaro (contro i 150 previsti normalmente). Il resto – circa 40 quintali per ettaro – rimarrà in cantina, senza possibilità di essere venduto o certificato almeno fino al 30 settembre 2027. Lo stesso principio varrà per altre denominazioni IGT: anche in questo caso, una parte della produzione sarà “congelata” fino al 2026. Ma non tutte le cantine saranno interessate da questa misura: sono esentate quelle che producono vino biologico certificato e le aziende che imbottigliano tutta la loro produzione. Una decisione tecnica, certo, ma anche strategica. Lo spiega l’assessore regionale all’agricoltura Emanuele Imprudente: “Il vino abruzzese è sempre più apprezzato, in Italia e all’estero. Meno vino sul mercato oggi significa mantenere alto il valore della nostra produzione e continuare a far crescere la reputazione dei nostri marchi”. Dello stesso avviso anche Alessandro Nicodemi, presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, che ha chiesto espressamente l’attivazione del blocco: “La prossima vendemmia si prevede molto abbondante e di alta qualità. Ma se producessimo troppo, rischieremmo di far scendere i prezzi. Con questa scelta evitiamo squilibri e proteggiamo il valore del nostro lavoro”. Le aziende potranno comunque chiedere in futuro lo “sblocco” del vino fermo in cantina, ma solo se avranno già venduto almeno il 70% della quota disponibile per quest’anno. Non sarà più la Regione a decidere, ma ogni singola azienda potrà valutare in base alle proprie esigenze. Una strada prudente, ma necessaria. Perché nel mondo del vino, saper aspettare può fare davvero la differenza.









