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SULMONA – Tre anni e quattro mesi di reclusione. Dura condanna del Tribunale di Sulmona per G.B., 45 enne di Introdacqua, ritenuto responsabile dell’accoltellamento ai danni di un giovane del posto, perpetrato nel corso della maxi rissa di via Carrese. La sentenza del giudice monocratico, Giuseppe Ferruccio, è stata emessa nelle scorse settimane ma solo in queste ore è circolata la notizia tant’è che, fra qualche giorno, saranno rese note le motivazioni del dispositivo. Decisiva, ai fini della condanna, è stata la testimonianza dell’ispettore superiore della Squadra Anticrimine del Commissariato di Sulmona, Daniele L’Erario, che lo scorso 4 giugno ricostruì davanti al giudice, con il supporto video, tutte le fasi di quella violenta e brutale aggressione che coinvolse, ad onor del vero, diverse persone. Il procedimento penale si è aperto solo per l’imputato, attualmente detenuto nel carcere di Pescara per altri reati. L’Erario, attraverso una ricostruzione precisa ed esaustiva, spiegò che fu proprio il 45 enne a sferrare la coltellata al giovane mentre l’avvocato di G.B., Alessandro Margiotta, ha costruito la sua linea difensiva proprio sulla confusione che quella rissa generò. Secondo il legale non si riusciva a capire chi era l’aggredito e chi l’aggressore. Erano le 4,15 del 7 novembre 2015, quando al 113 era arrivata la segnalazione di una rissa in corso in un locale dietro a piazza XX Settembre. Giunti sul posto, gli agenti non avevano trovato nessuna traccia dei contendenti, ma, poco dopo, dal pronto soccorso dell’ospedale, venivano avvisati della presenza di un giovane che era stato ferito alla spalla con una coltellata. Il ragazzo aveva rivelato agli agenti l’identità dell’aggressore affermando di essere stato ferito nel corso di una lite davanti a un locale nei pressi di via Carrese. Tornati sul posto, i poliziotti non avevano trovato il 45 enne ma erano riusciti a recuperare il coltello sporco di sangue che una dipendente del locale aveva gettato nel secchio della spazzatura. Le indagini successive portate avanti dalla squadra anticrimine hanno portato a scoprire, anche grazie alle immagini della videosorveglianza comunale e delle telecamere di alcune attività commerciali nelle vicinanze del locale, che si era trattato di una vera e propria rissa, per vecchi rancori, con il coinvolgimento di almeno 5 persone, tutte denunciate. Incrociando le testimonianze raccolte con le immagini e le tracce trovate, la polizia è riuscita a ricostruire quanto avvenuto quella notte: dopo l’aggressione all’interno del locale e il ferimento del giovane alla spalla, i due gruppi, quello del ventiseienne (la “vittima” dell’accoltellamento che aveva 22 anni all’epoca dei fatti) con i suoi amici e G.B. con la fidanzata, si erano fronteggiati all’esterno del locale, dando vita a una zuffa, al termine della quale anche l’accoltellatore aveva riportato qualche problema. In particolare, delle ferite al volto per le quali però non si è rivolto ai medici del pronto soccorso. Per il 45 enne è arrivata la condanna in primo grado del Tribunale di Sulmona a tre anni e quattro mesi di reclusione. L’avvocato Margiotta ha già annunciato il ricorso in appello, sperando di poter rimettere tutto in discussione.

Andrea D’Aurelio

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