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SULMONA – “Dopo un breve periodo di riflessione ed aver partecipato con piacere e dovere istituzionale al primo
Consiglio Comunale del 29 Giugno scorso, ho deciso di rimettere il mandato e di passare la mano,
per una più utile esperienza, al giovane Mattia Tedeschi che saprà rispondere ai nostri elettori e tutti
i Pratolani con impegno e volontà. Con questo non mi dimetto dalla politica, non mi dimetto dall’impegno sociale, per i pratolani e per Pratola”. Ad affermalo in una nota è il candidato sindaco non eletto di Pratola Città Futura, Alfonso Fabrizi, che rassegna le dimissioni da consigliere comunale e in una lunga lettera fa un’analisi più lucida della sconfitta elettorale. In un passaggio rimarca come l’accordo con i civici si è rivelato a tratti divisivo. Di seguito la nota: “I Pratolani hanno votato per il rinnovo del Consiglio Comunale il 12 Giugno scorso, hanno espresso una scelta chiara a favore della lista del Sindaco uscente. E’ una scelta che va rispettata ed io l’ho fatto, questo non significa condividerla. Ringrazio quindi chi ha dato fiducia alla lista “Pratola Città Futura”, i militanti e simpatizzanti del PD, il gruppo alleato “Pratola Insieme” ma anche tutti coloro che sono andati alle urne ad esprimere una preferenza. Ho accettato senza esitazione la proposta a candidato Sindaco, pur sapendo del netto svantaggio di partenza e di dovermi contrapporre ad un Sindaco uscente a cui, statisticamente si rinnova il mandato e quindi favorito nella corsa elettorale. Di fronte a questo scenario ho condiviso la scelta del mio Partito di tentare di costruire un’alleanza elettorale con il gruppo civico “Pratola Insieme” che aveva già partecipato alla precedente consultazione elettorale, ma con liste separate. Si imponeva quindi di non ripetere l’errore del 2017. Ho dato impulso all’accordo e da questo è nata la lista unitaria “Pratola Città Futura” L’unione ha destato speranze, ci ha permesso di svolgere una campagna elettorale bella e intensa, in cui si sono costruiti rapporti umani che resteranno nel tempo. I contenuti del nostro Programma sono stati condivisi, hanno entusiasmato i nostri sostenitori, ma non hanno convinti i votanti. Ma l’accordo si è rivelato anche divisivo, ha fatto allontanare molti nostri sinceri estimatori, ci ha alienato il sostegno dei circoli PD del circondario, ha fornito l’alibi a molti dei nostri elettori storici per la scelta, che ritengo fatta precedentemente, di “emigrare” verso la lista avversa. I risultati elettorali ci dicono che quell’alleanza elettorale non ha funzionato, ha penalizzato il PD che
ha scelto di fare una campagna elettorale decisamente contrapposta all’Amministrazione uscente, ma pacata e fortemente propositiva nei contenuti. Abbiamo partecipato con un Programma elettorale ambizioso, concepito per essere realizzato, impegnativo anche nel medio lungo termine. Un programma la cui realizzazione avrebbe richiesto il coinvolgendo dei cittadini, delle forze politiche e sociali interessate ad una svolta amministrativa vera.
Mi assumo la mia parte di responsabilità della sconfitta, di non essere riuscito con il mio trascorso
di militante storico della sinistra, di amministratore anche in altre realtà fuori Regione, con la mia
esperienza professionale, a convincere i pratolani. Non ha convinto neanche un programma
lungimirante, concreto e in piena aderenza con gli orientamenti dell’Europa, dei Paesi più virtuosi tra
cui tante Regioni e città italiane. Abbiamo coinvolto sui temi alcuni Parlamentari italiani ed Europei
che ci hanno promesso il loro appoggio tecnico e politico nei rapporti con l’Europa. Sono sicuro che
lo faranno anche con il PD all’opposizione. Le motivazioni del mancato successo sono anche altre. Abbiamo fatto la campagna elettorale per poco più di un mese. I nostri avversari l’hanno fatta per cinque anni, con l’abilità mediatica di trasformare ogni azione ogni e opera realizzata in un successo epocale. L’Amministrazione uscente ha potuto avvantaggiarsi dei tanti finanziamenti “sbloccati” in seguito alla fine del “Patto di stabilità”, dei tanti fondi della ricostruzione del terremoto, e dell’immagine delle Gru dei lavori per il 110, e di tanti altri fondi distribuiti a “pioggia” dagli Enti sovraccomunali. Quell’impegno l’hanno profuso, con ottimi risultati, anche altri Sindaci che l’hanno preceduta. Di contro, l’Amministrazione uscente ha messo in campo anche tanti provvedimenti per noi sbagliati e finalizzati al tornaconto elettorale. Due tra questi sono stati approvati pochi mesi prima delle
2 elezioni. Così come tantissimi interventi di manutenzione ordinaria, platealmente trascurata negli
anni precedenti. Scelte irrazionali e sbagliate in grave antitesi alla necessità di un piano di recupero dell’abitato, inutilizzato e spesso in abbandono come la maggior parte degli altri quartieri storici e del Centro
stresso. Una scelta viziata da discutibili cambi di destinazione d’uso e con una visione vecchia e
superata dello sviluppo urbano e del futuro di Pratola. Incomprensibile, ma forse no, l’esclusiva
attenzione ad un solo quartiere. Di fronte all’evidenza del “cambiamento climatico”, i popoli del mondo stanno prendendo atto della dura realtà, Papa Francesco sta dedicando il suo Pontificato ad intervenire per salvare la Terra in sofferenza, “il creato”. In Europa si discute, si legifera, si mettono a disposizione ingenti fondi per la
“rigenerazione urbana”, la transizione ecologica, l’indipendenza energetica. Si discute e si legifera
di inclusione e coesione sociale. I paesi occidentali, l’Europa sono di fronte a nuove emigrazioni a causa delle guerre, quelle vicine e quelle lontane che facciamo finta di non vedere, l’Europa scopre le nuove povertà, i lavori precari e sottopagati, l’Italia si trova di fronte alla fuga di giovani laureati e professionisti della generazione
internet. A Pratola l’Amministrazione uscente mette in campo nuovi quartieri da edificare, promuove qualche
“casa a un euro” e promette qualche intervento a spot in qualche quartiere particolarmente
degradato e spopolato. Una visione poco lungimirante dello sviluppo, della necessità di cambiare
Paradigma. Nel primo Consiglio Comunale la nuova Amministrazione ha messo in campo solo un lungo elenco
di interventi, che, se finanziati potrebbero non essere criticabili in sé. Ma se queste proposte non
derivano da una visione complessiva, da uno studio con obiettivi di rigenerazione e riequilibrio
urbano, un nuovo PRRU che guarda alle generazioni future, elaborato da tecnici esperti di economia
sociale, conoscitori della legislazione europea, operatori dei diversi settori, e soprattutto con il
coinvolgimento dei Pratolani, non solo non faranno fare nessun passo avanti allo sviluppo sociale
ed economico di Pratola, ma potrebbero decretarne il declino sociale e demografico irreversibile.
Di questo ho parlato, di questo hanno parlato i candidati di Pratola Città Futura quando abbiamo
indicato la necessità di un progetto ambizioso la cui realizzazione dovrebbe essere avviata da ogni
Amministrazione lungimirante. Ma proprio perché siamo di fronte ad un progetto, questo sì rivoluzionario, ci impegniamo a portarlo avanti con il coinvolgimento delle future nuove generazioni e Amministratori consapevoli.
Dopo un breve periodo di riflessione ed aver partecipato con piacere e dovere istituzionale al primo
Consiglio Comunale del 29 Giugno scorso, ho deciso di rimettere il mandato e di passare la mano,
per una più utile esperienza, al giovane Mattia Tedeschi che saprà rispondere ai nostri elettori e tutti
i Pratolani con impegno e volontà. Con questo non mi dimetto dalla politica, non mi dimetto dall’impegno sociale, per i pratolani e per
Pratola.

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