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BUGNARA – Non era lei a ricattare l’amica confidente come ha ammesso la vittima nel corso del processo. Ed è così che quella vicenda giudiziaria che era diventata un incubo per Silvana Madonna, 65 enne di Bugnara, si è chiusa con l’assoluzione con formula piena nel processo di primo grado. La sentenza pronunciata dal giudice monocratico del Tribunale di Sulmona, Marco Billi, risale al mese di giugno ma solo in queste ore sono state rese note le motivazioni. La donna era accusata di estorsione e di aver spillato all’amica del cuore circa 20 mila euro in dieci mesi per mantenere il segreto e mettere a tacere la verità. La 65 enne era stata sorpresa nel 2011 con una parte dei soldi da pagare a un misterioso ricattatore che in una lettera aveva indicato proprio Silvana Madonna come intermediaria. Nulla di tutto questo. “La prova principale costituita dalle dichiarazioni della persona offesa, risulta del tutto generica e contraddittoria”- si legge nella sentenza del giudice Billi. Nel corso dell’istruttoria dibattimentale la stessa persona offesa ha invece sostenuto che la signora Madonna non l’aveva mai minacciata. Una dichiarazione che è risultata decisiva ai fini dell’assoluzione. Nessuna prova raggiunta sui soldi che la vittima consegnava agli estortori. “L’innegabile felicità e la distensione della tensione accumulata negli ultimi 8 anni non restituiranno alla signora Madonna il mormorio e quel dito puntato contro, più forte nei piccoli centri, come Bugnara; non avrà indietro i mesi trascorsi in detenzione domiciliare fino ad ammalarsi per questo motivo, ma oggi la sua innocenza trova risposta nella sentenza di assoluzione emessa dal Tribunale di Sulmona”- rimarcano le sue legali, Adele Leombruni e Stefania Di Clemente, entrambe del foro di Sulmona. Per Madonna si chiude un incubo durato otto anni.

Andrea D’Aurelio

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