
Addio ad Adelia Nannarone, custode della tradizione di Scanno

Scanno saluta Adelia Nannarone, scomparsa all’età di 93 anni, l’ultima donna del borgo montano abruzzese ad indossare quotidianamente il maestoso costume tradizionale. Con lei se ne va non solo una figura amata, ma un frammento vitale della storia dell’Abruzzo.
Fin dal giorno del suo matrimonio nel 1952, Adelia — classe 1932 — ha fatto del costume tipico scannese la sua seconda pelle. Lo indossava ogni giorno, sia tra le mura domestiche che dietro il bancone della pasticceria di famiglia. Mentre accudiva le sue tre figlie, il marito Peppino lavorava lontano, nelle miniere di Monteneve (BZ).





“La gonna a pieghe fatta con dieci metri di stoffa, il busto in lana detto ‘comodino’, i gioielli disposti con arte e il tradizionale ‘cappellitto’ con i lacci in testa: erano parte del suo essere”, racconta la figlia Balbina. “Il costume era molto costoso, e chi rinunciava spesso lo faceva per ragioni economiche. Ma Adelia non lo ha mai abbandonato”.
La sua figura ha incantato generazioni, attirando l’attenzione di celebri fotografi come Mario Giacomelli, autore della famosa “Scanno Boy”, Hilde Lotz-Bauer e Henri Cartier-Bresson. Con il tempo, però, il borgo ha visto spegnersi lentamente questa quotidiana eleganza, sostituita dalla modernità. Oggi, portano ancora avanti la tradizione la sorella Anna (96 anni) e Margherita Ciarletta (94).
Una donna brillante, Adelia era una vera “manager ante litteram”, come la ricordano i nipoti Giuseppe e Davide Cetrone. “Gestiva con abilità le finanze familiari, prendeva decisioni importanti e investiva con intelligenza. Comprava persino case al mare dove andava solo d’inverno, sempre in abito tradizionale”.
Il sindaco di Scanno, Giovanni Mastrogiovanni, ha espresso il cordoglio dell’intera comunità: “Ci rammarica la scomparsa della nostra cara concittadina, regale portatrice delle tradizioni. Il suo ricordo vivrà nel senso di appartenenza che anima il nostro borgo”.
Adelia aveva chiesto ai suoi cari di festeggiare la sua vita al ristorante, anziché avvolgersi in un clima funereo. Un gesto che riflette la sua anima moderna, generosa e profondamente radicata nella bellezza della sua terra.









