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Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona, Alessandra De Marco, ha archiviato la querela presentata da un ufficiale nei confronti della sua ex di 50 anni, accusata di molestie, lesioni personali, porto abusivo d’arma e violazione di domicilio. I fatti risalgono allo scorso anno quando la donna si era rivolta alla polizia, denunciando di essere stata costretta a compiere atti sessuali in auto per scontare un prestito di 800 euro, somma che aveva ricevuto dal suo ex. Finita la storia, sempre secondo la denuncia della donna, l’uomo avrebbe minacciato lei e i suoi familiari di divulgare filmati privati dal contenuto sessualmente esplicito. In particolare, l’ufficiale si sarebbe recato “a casa della sorella della persona offesa per lasciare il materiale nella cassetta della posta”, per poi minacciarla di renderlo pubblico. Per questi fatti l’uomo sarà processato con rito abbreviato. Ne è scaturita una controdenuncia, che vede indagata la 50enne. Stando a quanto riferito dall’ufficiale agli inquirenti, dopo la fine della relazione, la donna non si era rassegnata e aveva più volte pedinato l’ufficiale, raggiungendolo perfino in un viaggio in treno, recandosi nella sua abitazione e forzando la porta con un calcio, aggredendolo con lo spray al peperoncino. In una circostanza lo aveva colpito con uno schiaffo. Tuttavia la denuncia dell’uomo in divisa, assistito dall’avvocato, Massimo Zambelli, non ha avuto seguito. Il giudice infatti, accogliendo la richiesta del sostituto procuratore, Edoardo Mariotti, ha archiviato le accuse di molestie, lesioni e porto abusivo d’arma perché il fatto non sussiste mentre per la violazione di domicilio, la donna (assistita dall’avvocato, Alessandro Scelli) è stata prosciolta per la tenue entità, dal momento che “non ci sono ragionevoli previsioni di condanna” a suo carico

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