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SULMONA – “Se non arrivano altri cento poliziotti penitenziari il padiglione Armida non potrà essere aperto”. A dichiararlo in una nota è il sindacato Sinappe all’indomani dell’aggressione perpetrata in carcere da un detenuto ai danni di un agente penitenziario di 51 anni che è stato trasportato in ospedale dopo essere intervenuto nell’ambito di un diverbio che il suo aggressore ha avuto con un’infermiera. Il poliziotto sarebbe stato spinto e raggiunto da un calcio al volto come anticipato da questa testata. “Questo calvario di violenze è inaccettabile”- tuonano dal sindacato ricordando che l’episodio si è verificato alla vigilia della visita dei “big”, ovvero dei vertici del dipartimento. Sul caso è intervenuta anche la Cgil condannando l’aggressione subita  dall’agente. “Il carcere di Sulmona è già interessato una significativa ed atavica carenza organica di poliziotti penitenziari e funzionari giuridici-pedagogici, che attualmente consegue delle inequivocabili difficoltà organizzative – commentano i sindacalisti Gino Ciampa e Antonio Genovese – senza tralasciare che a breve sarà aperto anche un neo padiglione detentivo, con tante incertezze che preoccupano. Da tempo, ormai, assistiamo ad intollerabili escalation di situazioni critiche, in diversi Istituti penitenziari del Paese, che espongono lavoratrici e lavoratori a seri rischi per la propria incolumità psico-fisica”. (a.d’a.)

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