
SULMONA. Si pronuncerà il Tribunale del Riesame dell’Aquila, il prossimo 14 novembre, sugli arresti domiciliari applicati dal gip del Tribunale di Sulmona, lo scorso 17 ottobre, a S.S., 31enne, finito nella “cella domestica” per aver violato le disposizioni del giudice al fine di porre in essere il raid vandalico di Pettorano sul Gizio. Il 31enne è uno dei tre giovani che negli scorsi giorni avevano effettuato un blitz, nella casa di una 50enne a Pettorano sul Gizio, per ottenere della droga. Sostanza mai ricevuta, a causa del rifiuto della donna. Un “no” che avrebbe portato il giovane a distruggere i vetri della porta d’ingresso dell’abitazione e poi dell’automobile della 50enne. Momenti di rabbia ripresi dai telefonini della donna e del figlio. Lo stesso 31enne, secondo quanto riferito dalla donna alle forze dell’ordine, il pomeriggio stesso del raid avrebbe rivendicato la paternità dell’atto incendiario che la donna aveva subito lo scorso maggio. Elementi che avevano portato il sostituto procuratore, Edoardo Mariotti, a chiedere e ottenere l’aggravamento della misura cautelare per altro reato. Il 31 enne infatti era stato sottoposto a divieto di avvicinamento dallo scorso luglio, per alcuni pedinamenti e altri atti persecutori nei confronti della ex compagna. Due vicende diverse che avevano spinto il giudice a ritenere che “ricorrono gravi indizi di colpevolezza a carico dell’uomo, vista la sua pericolosità sociale”. Sulla vicenda si esprimeranno ora i giudici del Riesame