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SULMONA. In un caso sono stati i commercianti a notare qualcosa di strano, segnalando la situazione di malessere della vittima alle forze dell’ordine. Aneddoti e racconti di frustrazione che non hanno lasciato indifferente il commerciante di fiducia. Un’altra segnalazione è arrivata dai docenti che, per un caso di violenza assistita, hanno intercettato i segnali, informando immediatamente i carabinieri. In altri casi sono stati gli amici a “confidare” le dolorose vicende a donne e uomini in divisa. La violenza di genere si combatte anche con l’attenzione e la prossimità. A ricordarlo è stato il maresciallo, Loredana Rutigliano, intervistata nel nostro spazio di approfondimento dedicato alla violenza di genere. Donna in divisa e in prima linea per “arrestare” il fenomeno non solo con i numeri ma anche con l’ascolto. Solo nel 2024 sono una decina i provvedimenti emessi dal Tribunale di Sulmona nei confronti di altrettanti soggetti ma sono ancora troppi i casi sommersi. “Negli ultimi anni abbiamo registrato un incremento delle denunce da parte delle donne, questo indica una maggiore consapevolezza, informazione e  riconoscimento della violenza tuttavia  esiste ancora una realtà sommersa e reticente che fatica ad emergere per svariati motivi: senso di vergogna,  la dipendenza emotiva ed economica dal maltrattante, e spesso l’ incapacità di riconoscere la violenza come tale”- sottolinea Rutigliano, ricordando la filiera investigativa che si segue con la legge sul codice rosso e l’importanza della denuncia da parte delle persone informate dei fatti. “Noi ci appelliamo a chi è vittima di violenza ma anche a chi è a conoscenza di situazioni di violenza a rivolgersi e segnalarle alle forze di polizia, aiutare chi si trova in difficoltà è un atto che può salvare vite umane”- conclude la donna in divisa. Clicca qui per intervista https://www.youtube.com/watch?v=uZt15ArnSZE

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