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MOLINA ATERNO – “Violate la legge regionale 3/2014 e la Direttiva comunitaria sulla Valutazione di Incidenza per la tutela di habitat e specie di interesse comunitario”. E’ il responso che arriva dalla Regione Abruzzo che con due lettere fa emergere che il taglio selvaggio di centinaia di alberi lungo il fiume Aterno nelle Gole di San Venanzio in pieno Parco del Sirente-Velino non ha rispettato le procedure regionali e addirittura comunitarie in materia di taglio di alberi e conservazione di specie ed habitat tutelati a livello europeo. La denuncia era partita dalla Soa che ora chiede accesso agli atti al Genio Civile. “Dopo un primo esposto”- fa sapere la Soa- “il Genio Civile aveva provato a difendere l’indifendibile, sostenendo che i lavori erano stati fatti in somma urgenza per tutelare la linea ferroviaria”. La Soa poi aveva controreplicato con una nota durissima, ricordando che, “tagli di singole piante in conflitto con la sicurezza della ferrovia o della circolazione possono essere previsti facendo manutenzione ordinaria e seguendo le norme di legge. Tali interventi non potevano però diventare addirittura la scusa per tagli massicci e indiscriminati sull’altra sponda del fiume a distanza siderale dal tracciato ferroviario. “Ricordiamo”- aggiunge la Soa- “che il giorno dopo la selvaggia operazione del Genio Civile di taglio a raso il Parco del Sirente aveva emanato un’ordinanza di blocco dei lavori per mancanza di nulla osta dell’Ente Parco e, appunto, di Valutazione di Incidenza Ambientale. Successivamente era anche intervenuto un altro ufficio della Regione competente per i tagli boschivi chiarendo che nessuna richiesta di autorizzazione era pervenuta nonostante la Legge regionale 3/2014 preveda espressamente che anche in caso di lavori d’urgenza debba essere fatta una segnalazione preventiva all’ufficio”. Per Augusto De Sanctis, Presidente Soa, “quello che è accaduto alle Gole di San Venanzio è di gravità inaudita, praticamente un taglio selvaggio di centinaia di piante che costituivano un habitat di enorme valore a livello europeo. Gli interventi di Parco e Regione sono uno schiaffo per il Genio Civile regionale a cui abbiamo anche chiesto un accesso agli atti perché vogliamo andare fino in fondo. Non è possibile trattare così un patrimonio ambientale di enorme pregio anche paesaggistico spendendo tra l’altro circa 55.000 euro di fondi pubblici”.

Andrea D’Aurelio

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