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SULMONA – “La Snam gode forse di una tutela speciale rispetto agli altri proprietari di terreno?”. A chiederselo è il Coordinamento No Hub del Gas che si è rivolto al Prefetto dell’Aquila Cinzia Teresa Torraco in relazione a quanto accaduto a Case Pente il 29 Dicembre scorso. Nell’occasione il Coordinamento aveva preannunciato all’autorità di polizia la piantumazione di un alberello di melo, da parte di cinque ambientalisti, nell’area di proprietà Snam in cui la multinazionale del gas intende costruire la sua centrale di compressione. E’ stata vietata la piantumazione sul sito Snam e consentita in un altro terreno. Un particolare che ha fatto scattare la reazione degli ambientalisti che continuano a chiedersi il perché di “due pesi e due misure”. Il Coordinamento ha chiesto al Prefetto“di annullare, per manifesta illegittimità, il divieto del Questore” perché “possono essere vietate solo le ‘riunioni in luogo pubblico’ e solo per ‘comprovati motivi di sicurezza e di incolumità pubblica’”. “Alla piantumazione – scrivono dal No Hub – hanno assistito le forze di polizia presenti ma, stranamente, nessuno ha chiesto agli ambientalisti se fossero in possesso dell’autorizzazione del proprietario. Come si spiega questo comportamento da parte delle forze dell’ordine? Gli altri proprietari sono diversi dalla Snam?”. “Dove sono le prove del pericolo ipotizzato dal Questore? – si chiede il Coordinamento, che conclude con un’altra domanda : come avrebbe potuto la semplice piantumazione di un alberello mettere addirittura in pericolo la sicurezza e l’incolumità pubblica? Al Prefetto dell’Aquila la risposta”. (a.d’.a.)

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