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SULMONA – “Siamo pronti sin da questo momento a chiudere l’esperienza amministrativa di Annamaria Casini e ci auguriamo che chi questa mattina ha preso le distanze sia conseguenziale. E passi dalle parole ai fatti”. Anche il centrodestra sulmonese reagisce alle dimissioni dell’assessore comunale Antonio Angelone e all’uscita dalla maggioranza di Fabio Pingue che hanno aperto la nuova crisi a Palazzo San Francesco. A rilanciare le dimissioni contestuali prima del voto di domenica è Marco Picini, componente del direttivo di Fratelli d’Italia Sulmona, a nome del consigliere comunale Mauro Tirabassi, capogruppo di Alleanza per Sulmona (gruppo espressione di Fdi in Consiglio). “E’ bene che si torni al voto e, per evitare strumentalizzazioni dopo il risultato elettorale, sarebbe opportuno che questo avvenga prima del 10 febbraio”- interviene Picini spalleggiato dall’ex sindaco e coordinatore territoriale della Lega, Fabio Federico. Entrambi però sono ben consapevoli che sarà difficile che prima di domenica nove consiglieri stacchino la spina all’amministrazione Casini. Ma non mancano gli appelli dell’ultimo minuto. “Se fossi sindaco in questo momento eviterei di prolungare l’agonia e restituirei la parola agli elettori”- aggiunge l’ex sindaco Federico che parla di “una città abbandonata e di una macchina amministrativa distrutta con funzionari demotivati e vilipesi”. Mentre da Forza Italia arriva l’elenco delle incompiute. Dal Parco Fluviale “A. Daolio” senza una destinazione con circa 150 mila euro di danni fra porte e finestre rotte, stando alla stima del partito, fino alla pulizia della città e la viabilità stradale. “Dobbiamo tornare con i piedi per terra”- chiosano il Vice Coordinatore regionale di Forza Italia, Luigi La Civita e quello cittadino, Antonio Menchinelli- “ci vorranno almeno dieci anni per recuperare questo degrado”.

Andrea D’Aurelio

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