
Il decesso è avvenuto per attacco cardiaco ma c’è il sospetto di un’intossicazione da monossido di carbonio per Franco Iacobucci, allevatore di Castel di Sangro, trovato senza vita nella sua abitazione dalla figlia. E’ stato proprio un familiare, oltre al medico del 118 intervenuto, ad accorgersi delle esalazioni di monossido, che proveniva da una stufa a legna presente nell’abitazione, adiacente ad una stalla. Stufa che, hanno spiegato i familiari, non funzionava bene da qualche giorno. Non si esclude che alla base del decesso possa esserci stata anche una concausa legata all’inalazione di monossido di carbonio. Per il medico reperibile della Asl, che ha effettuato la ricognizione sulla salma, disposta dalla procura della repubblica di Sulmona, si è trattato di un infarto. Per questo non si sono resi necessari ulteriori accertamenti tanto che la salma è stata restituita ai familiari per la celebrazione delle esequie che devono ancora essere fissate. A chiamare i soccorsi era stata la figlia dell’uomo, preoccupata del fatto che il padre da diverse ore non rispondeva al telefono. Una tragedia simile a quella avvenuta, lo scorso 22 marzo, a San Vincenzo Valle Roveto dove un 76enne, Antonio Romanelli, era stato trovato senza vita all’interno della propria abitazione, dopo l’allarme lanciato dai vicini di casa. L’anziano era deceduto in seguito al cattivo funzionamento di una stufetta a gas che teneva accesa durante la notte. Stufa sequestrata dai carabinieri.