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CASTEL DI SANGRO – “Il fenomeno delle aggressioni, sempre più diffuso anche a livello locale richiede necessariamente un impegno da parte di tutte le Istituzioni affinché vengano implementate almeno le misure minime atte a garantire la reale sicurezza e tutela degli operatori”. E’ il grido di dolore che arriva dall’Ordine regionale degli assistenti sociali all’indomani dell’ennesimo episodio di intimidazione ai danni degli assistenti sociali. Ieri un dipendente del servizio sociale dell’Alto Sangro ha denunciato l’episodio delle gomme squartate alla sua auto. Chi svolge tale tipo di lavoro, infatti, è spesso a contatto con persone con problemi di inserimento sociale, spesso con casi di violenza in famiglia, tossicodipendenza e indigenza ai limiti della dignità umana. Per l’Ordine “occorre quindi che ci sia un’adeguata risposta da parte delle istituzioni anche con un reale rafforzamento dei servizi sociali, ovvero che venga rispettato il parametro stabilito per legge della presenza di almeno un assistente sociale ogni 5.000 abitanti, e in Abruzzo siamo ben lontani da questo numero, per evitare che la rabbia delle persone che vivono situazioni di profondo disagio socio-ambientale si riversi sui professionisti del sociale”. Il Consiglio dell’ordine nazionale degli assistenti sociali ha realizzato nel 2017 un importante studio sul fenomeno dell’aggressività a danno degli assistenti sociali dal quale risulta che il 15,4 per cento dei professionisti intervistati, su un totale di 20 mila assistenti sociali (quasi la metà degli iscritti) ha subito nel corso della propria attività lavorativa un’aggressione fisica e ben l’88,2 per cento ha subito violenza verbale.

Andrea D’Aurelio

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