
SULMONA. Il decesso delle vittime non è stato cagionato dall’indagato che, peraltro, non ha provocato lo schianto mortale. Ne è convinta la Procura della Repubblica di Sulmona che ha chiesto l’archiviazione per un 22enne di Corfinio, accusato di omicidio stradale per la morte di Roberto Alimecco, 54 anni di Castelvecchio Subequo e Gennaro Accili, 77 anni di Acciano. L’incidente mortale, avvenuto a Raiano, risale al 2 novembre di un anno fa quando la Fiat Seicento su cui viaggiavano le due vittime in direzione della Valle Subequana, al rientro da una serata, si era scontrata frontalmente con una Lancia Ypsilon, guidata dall’indagato e a bordo della quale viaggiavano in cinque, tutti giovanissimi dai 17 ai 23 anni. L’auto sulla quale viaggiavano i due amici, era stata noleggiata. La Fiat Seicento era diretta in Valle Subequana da Sulmona mentre la Lancia da Raiano stava viaggiando verso il capoluogo peligno. Lo scontro, poco dopo le 23, era avvenuto nei pressi del lago “La Quaglia”. La Seicento, che era guidata da Accili, aveva invaso la corsia opposta non lasciando possibilità al 22enne, risultato del tutto negativo agli esami ematici, di evitare lo scontro. Due dei cinque ragazzi erano rimasti feriti nell’incidente. Fortunatamente non in modo grave. Al termine delle indagini preliminari il sostituto procuratore, Edoardo Mariotti, che aveva disposto l’autopsia e una super perizia per ricostruire la dinamica del sinistro, ha chiesto al gip di scagionare il 22enne, non essendo emersi indizi di colpevolezza a suo carico. I due avevano avuto un incidente un anno prima con le stesse modalità che aveva comportato il ritiro della patente di guida al conducente per lo stato di ebrezza riscontrato








