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Sono molto rammaricato dell’epilogo negativo sulle elezioni dell’Ance dell’Aquila che ha trasformato questo evento nella pagina più nera della storia dell’associazione: la sospensione della consultazione, a tre giorni dal voto, lede fortemente l’immagine dei costruttori, della Città e del suo territorio, non solo dentro i confini regionali ma anche nazionali. In questo senso, non è più importante la sfida o il vincitore, tutto ciò passa in secondo piano: ora deve prevalere il senso di responsabilità che deve guidarci, tutti insieme, per ristabilire un clima di serenità e per salvare la faccia di un ente privato che storicamente ha un forte impatto economico e sociale nella nostra comunità e che, dopo il terremoto, ha assunto un ruolo ancora più importante alla luce della ricostruzione post sisma, ancora da completare.

Dobbiamo quindi, tutti insieme, mettere al bando personalismi e divisioni interne che, purtroppo, da tanto tempo sono una realtà in seno all’Ance. Auspico un’azione, forte e convinta, tesa alla ricerca della chiarezza, attraverso una seria e costruttiva riflessione: e per ripartire deve venire a galla la verità. Domani bisognerà assolutamente trovare una soluzione alle problematiche che sono emerse, peraltro mai accadute prima, invito pertanto tutti i responsabili istituzionali dell’Ance a partecipare ai lavori con spirito costruttivo e mettendo in campo una determinazione tale da individuare una via d’uscita e porre le basi per il rilancio e una nuova vita nella gestione dell’associazione.

 

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