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Ancora alta tensione nel carcere di massima sicurezza. Un detenuto riottoso al regime penitenziario, a quanto pare per via di un cambio cella dallo stesso non gradito, si è reso autore di multipli ed alquanto insani gesti volti alla destabilizzazione del regolare svolgimento della vita intramurale. Non consono dell’obbligo sotteso al rispetto delle regole, l’uomo avrebbe dapprima minacciato un ispettore ed un Sovrintendente di polizia penitenziaria per poi mettere a rischio, in piena notte, l’incolumità del personale e dei restanti detenuti minacciando di incendiare suppellettili in uso all’interno dei penitenziari italiani. Oggetti alcuni dei quali fatti di un materiale in grado di provocare un’enorme quantità di fumo tossico e proprio per questo estremamente pericoloso. Solo attraverso la professionalità degli uomini di stanza al carcere peligno si è evitato il peggio. La situazione presso l’Istituto di Sulmona è diventata negli ultimi tempi davvero molto incandescente. Sembrerebbe che l’assegnazione di oltre 30 detenuti, in un contesto già di per sé sovraffollato, stia generando forti malumori tra i detenuti soprattutto tra coloro i quali, avendo vissuto per molto tempo da soli in cella, sono costretti ora a doversi dividere lo spazio loro riservato con un’altra persona. Una decisione quella presa dal DAP che stride fortemente, inoltre, con la necessità di avere spazi per la gestione delle quarantene pro Covid. La UIL PA polizia penitenziaria auspica, proprio per evitare di andare incontro a pericolosi risvolti, ad un ripensamento della decisione presa.

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