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SULMONA – Terzo giorno di fiamme e si perde la calma. Accuse su tutti fronti. A sollevare la polemica, soprattutto sul piano politico, sono Massimo Carugno e Alberto Di Giandomenico. Entrambi puntano il dito contro la Regione. “La sensazione è che, scongiurato il dramma ai centri abitati” spiega “si sia alzata la bandiera bianca. Non è un bel modo di difendere il patrimonio naturalistico dopo che ci si loda per essere la “Regione Verde” d’Italia. Stiamo assistendo impotenti ad un autentico fallimento del sistema di tutela anche preventivo del patrimonio naturalistico esistente nella nostra regione. La sgradevole sensazione è che quello che è successo al Morrone potrebbe ripetersi altrove. Il silenzio del Governo Regionale è assordante. A parte parole di circostanza non mi sembra che, da parte di chi governa questa regione” rimarca Massimo Carugno della Segreteria Nazionale “siano state lanciate rassicurazioni concrete. Ritengo che si abbia il pieno diritto di sapere: quali strumenti si intendono adottare per la riparazione dei danni ed il ripristino del patrimonio boschivo e quali strumenti si intendono adottare per munire questa regione di un efficace sistema di prevenzione ed intervento. Silenzio, o parole diverse da queste, sarebbero solo offensive”. Anche Alberto Di Giandomenico, coordinatore del movimento Italica, accusa i vertici della Regione di “utilizzare la Valle Peligna solo per fare passerella” “Non si può approfittare della tragica occasione per fare, ancora passarella in valle Peligna e rimpinzare i poveri allocchi che ancora ci credono di frasette di circostanza. Il Morrone” afferma Di Giandomenico “brucia da giorni, ancora, nel Parco nazionale della Maiella. Nessun rispetto per gli animali e le aree protette in questa Regione e per i cittadini dell’entroterra solo menzogne. D’Alfonso e Pezzopane, secondo una nota diramata dalla senatrice del Pd l’altro ieri, avrebbero chiesto aiuto al premier Gentiloni e, probabilmente, non avendo ottenuto nulla, hanno annunciato l’arrivo del “settimo cavalleggeri”. Ai due rappresentanti delle istituzioni chiedo se non era meglio prendere contatti con la Prefettura dell’Aquila per domandare l’invio di aiuti, di elicotteri per spegnere le fiamme, di uomini per scavare trincee e per il necessario utile a contenere il fronte del fuoco che oramai, in vetta, incombe sul versante Orientale della montagna sacra a Celestino V”.

a.d’a.

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