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Dopo la tempesta finalmente splende il sole per i tanti lavoratori della sanità privata che dopo 14 anni si vedono riconosciuta la dignità di un rinnovo contrattuale;  purtroppo non è per  cosi per tutti. Infatti vi sono ancora da rinnovare i CCNL di AIOP e ARIS per le RSA, contratto scaduto da  8 anni, ma in realtà  i lavoratori  di queste strutture socio sanitarie  ex art. 26 e delle RSA non ricevono un euro di aumento  dal 2008.

Per noi non  è più sostenibile che vi siano discriminazioni fra lavoratori che appartengono al medesimo profilo professionale, che sono iscritti allo stesso ordine, che hanno effettuato  lo stesso percorso universitario,  che sono obbligati  a sottoscrivere l’assicurazione per responsabilita’ professionale  e sono tenuti all’obbligo  della formazione ecm.

Ricordiamo che i presidenti  di Aris rsa e Aiop rsa sono gli stessi di ARIS e AIOP,  che hanno portato avanti le trattative per il  rinnovo del  contratto  della sanità  ospedaliera. In questi mesi  tanti fisioterapisti,  educatori,  infermieri, oss, operatori sanitari,  logopedisti,  assistenti sociali,  che lavorano nei centri di riabilitazione  ex art. 26 e nelle rsa hanno aderito allo sciopero dello scorso 16 settembre e alle manifestazioni a Pescara e Chieti,  una sostanziosa rappresentanza a dimostrazione del forte malessere che questi lavoratori  vivono in queste strutture,  perché questi lavoratori, oltre a non aver ancora avuto il rinnovo, si ritrovano a svolgere la medesima attività professionale di altri colleghi che godono di un miglior trattamento economico solo perchè hanno il contratto non RSA. Non è più sostenibile che lo stesso committente  (la Regione attraverso le ASL) proponga convenzioni, elargendo fiumi di soldi pubblici a soggetti privati che poi applicano condizioni economiche contrattuali diverse pur svolgendo attività analoga (riabilitazione nel caso di specie). Riteniamo sia giunto il momento che la Regione ABRUZZO assuma il ruolo di controllore attivo, essendo stazione appaltante, predisponendo le convenzioni con la clausola di applicare per tutti lo stesso CCNL, quello più vantaggioso per i lavoratori e ponendo fine ad una evidente discriminazione. Come Coordinatore Regionale della FPCGIL, sanita’ privata  convenzionata,  da tempo ormai sostengo  questa battaglia e le ultime vicende legate al rinnovo contrattuale, hanno evidenziato una grande e colpevole reticenza da parte degli imprenditori a firmare il Ccnl, malgrado il 50% della copertura economica del rinnovo fosse a carico delle Regioni e malgrado abbiano l’obbligo morale  di uniformare il trattamento salariale e dei diritti fra tutti i  lavoratori della sanità privata e sanità socio sanitarie ex art.26, rsa,ra,cssa.

Daniele Leone infermiere coordinatore regionale della CGIL FP sanità privata convenzionata.

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