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SULMONA – Risponde “no grazie” l’ormai ex assessore comunale, Antonio Angelone, all’appello accorato lanciato dal sindaco di Sulmona Annamaria Casini nel bel mezzo di un’altra crisi a Palazzo San Francesco. Angelone ha rassegnato le dimissioni ieri dopo che il capogruppo di Avanti Sulmona, Fabio Pingue, ha annunciato di passare all’apposizione dopo il “tradimento” della Casini che si è schierata in prima fila con la candidata dell’Udc, Marianna Scoccia, nella manifestazione elettorale che si è tenuta l’altra sera a Roccacasale. Per Pingue è venuta meno la fiducia e la tregua sancita a fine agosto quando il sindaco ha revocato le dimissioni. Angelone è stato costretto quindi a revocare le deleghe. Da lì l’invito del sindaco a tornare sui propri passi. L’intento è quello di isolare Pingue e puntare a recuperare l’ex assessore visto che si è detto dispiaciuto di dimettersi dalla carica di assessore comunale. L’appello della Casini “Tonino ripensaci”, il titolo dell’articolo di Onda Tg, è diventato un hashtag sui social. Ma oggi l’ex assessore sgombera il campo da ogni dubbio. Non ci ripensa. “Annamaria non posso grazie”- risponde Angelone che ieri aveva già spiegato come, il venir meno della fiducia, non consente di proseguire il rapporto istituzionale. Per la Casini intanto arriva la richiesta delle terze dimissioni. Lo ha fatto ieri l’ex sindaco Fabio Federico e coordinatore della Lega chiedendole di non prolungare una certa agonia mentre oggi è toccato al referente di Casa Pound, Giovanni Bartolomucci. “Quello che come cittadino di Sulmona mi auguro –interviene Bartolomucci– è che il sindaco voglia risparmiare alla nostra città ulteriori due anni di agonia, e che provveda quanto prima a rassegnare nuovamente le proprie dimissioni, questa volta irrevocabili, così da dar modo ai sulmonesi di scegliere una nuova classe amministrativa, che si faccia carico delle difficilissime sfide che la nostra città si trova ad affrontare”. Ci va giù duro Sbic che si chiede se questa città ha un sindaco o no. “Ci dica il sindaco Casini con quale maggioranza governerà, ci comunichi se sono cambiate le priorità amministrative, rassicuri la città sulla richiesta di avere l’ospedale di primo livello o su questo e altri temi dovrà aspettare la nuova giunta regionale e l’imbeccata di qualcuno?”- si chiede il movimento. I Cinque Stelle parlano del “non più sopportabile immobilismo della macchina amministrativa che procede dall’instabilità politica. Il gioco delle tre carte senza fine”. Insomma non si sa quanto durerà ancora l’era Casini. Quello che è certo che in questa fase politica manca la concretezza. La politica si fa con gli atti. E molti consiglieri, soprattutto nelle fila della minoranza, di firmare le dimissioni non ne vogliono sapere. Questa è una delle verità.

Andrea D’Aurelio

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