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SULMONA – “A tutti coloro che hanno parlato, che si sono mostrati a telecamere e pubbliche assemblee chiediamo ora il resoconto del loro operato. All’assessore competente e al presidente della regione Abruzzo, quella del fare, chiediamo che cosa hanno fatto di concreto fino ad ora”. E’ il comitato Territori Attivi ad alzare la voce riportando al centro dell’attenzione quel piano antincendio e quei fondi necessari per finanziare tutte le operazioni. Secondo il comitato, a quasi un anno dagli incendi che hanno devastato le montagne abruzzesi, compreso il Morrone, ancora non si è fatto un passo in avanti. Da qui la provocazione “speriamo che piova”. “Sono state risolte le inconcludenze e le improvvisazioni che si sono verificate durante l’emergenza incendi tra gli enti chiamati a gestirla (VVF, Carabinieri Forestali, Enti Parco e Protezione Civile)?”- si chiede il comitato. E ancora: “è stato ripristinato il ruolo che prima della migrazione al corpo dei carabinieri avevano i comandi-stazione del CFS nell’intervenire prontamente con personale ‘a terra’ qualificato? Si affrontano gli incendi da subito con il personale a terra o sempre e solo con i famosi canadair come è avvenuto l’anno passato, perché finché il fuoco non si avvicina alle case può fare come gli pare? Sono state individuate e calibrate le specifiche competenze dei singoli enti e corpi relativamente a prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi? Sono stati forniti i mezzi e gli strumenti adeguati a tale scopo? Sono stati resi disponibili i mezzi aerei attrezzati allo spegnimento incendi che facevano parte un tempo del CFS e di altri enti pubblici e che sono rimasti inattivi nell’emergenza 2017? E soprattutto sono state individuate le figure che possono adoperarli? Gli enti cui è stata assegnata la gestione e la tutela del territorio hanno l’interesse, le competenze ed i mezzi per svolgere l’impegnativo e delicato ruolo che gli compete? Si potrà chiedere ai Vigili del Fuoco di fare lavoro straordinario quando ancora non sono stati pagati per quello svolto nel disastroso anno passato? Può la Regione continuare a giustificare l’impossibilità di rendere efficiente e funzionante la macchina dell’antincendio boschivo con la mancanza di fonti economiche quando poi con una frazione di quello che è stato speso nei voli durante le emergenze sarebbe sufficiente a coprire tutte le spese?”. Ed ancora gli amministratori locali, gli inquirenti, TerrA si chiede se tutti stanno lavorando per proteggere il patrimonio naturalistico e per capire cosa c’è dietro alle fiamme del 2017.

Andrea D’Aurelio

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