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SULMONA. Sette anni e otto mesi di reclusione. E’ questa la pena chiesta dalla procura della repubblica dell’Aquila per A.Z., il professionista pratolano coinvolto nell’inchiesta sulle presunte tangenti per i lavori sui beni culturali del post sisma. L’uomo, difeso dall’avvocato, Angelo Pace, comparirà di nuovo in Tribunale il prossimo 19 novembre per la sentenza. E’ accusato di corruzione e falso ideologico per aver compiuto atti contrari al proprio dovere, reperendo un geologo per la redazione di una perizia sull’appalto del Teatro dell’Aquila. Al centro dell’inchiesta è finita anche la Chiesa di San Domenico, a Sulmona. Dagli atti d’indagine è venuto fuori che le gare d’appalto erano state bandite con ribassi consistenti, che in seguito le ditte esecutrici, in accordo con i funzionari pubblici indagati, avrebbero avuto modo di recuperare durante i lavori con le cosiddette “perizie di variante”, riassegnate ad affidamento diretto o con procedure negoziate senza gara. Su questa vicenda giudiziaria, portata avanti dai carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto Operativo dell’Aquila, riguardante il recupero post-sisma del patrimonio culturale vincolato, la procura della Repubblica del capoluogo abruzzese ha depositato le richieste di condanna scritte per 7 imputati su 23 totali, per la maggior parte con posizioni che vanno nella direzione dell’assoluzione o della prescrizione. Reggono, al momento, le accuse di corruzione e falso dove sono state avanzate dure richieste di condanna.

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