Lo scorso 27 aprile, l’autorità giudiziaria dell’AQ portava a termine una complessa attività investigativa svolta dagli investigatori della locale Squadra Mobile in materia di sostanze stupefacenti. L’operazione scattata ad aprile ha portato in carcere sei stranieri, altri tre erano latitanti: le ricerche si sono estese in ambito internazionale. Per tutti l’accusa di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di cocaina. Complessivamente, sono 18 le persone coinvolte nella inchiesta della Procura della repubblica dell’Aquila: sei stranieri e tre italiani sono indagati in stato di libertà con l’accusa di essere i pusher sul territorio. Tra questi D.B., 30enne di nazionalità macedone insieme ad altri due indagati di origine albanese, si era reso irreperibile La perseveranza dei poliziotti aquilani, che hanno raccolto preziosi elementi necessari a localizzare il giovane, e la collaborazione delle Autorità di polizia macedone e serba, coordinate dalla Direzione Centrale della Polizia – Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, hanno consentito di rintracciare ed arrestare l’indagato, ora in attesa dell’estradizione in Italia. Continuano le ricerche degli altri due soggetti destinatari dello stesso provvedimento cautelare.
Il Questore di L’Aquila, Gennaro Capoluongo, nell’esprimere soddisfazione per il risultato ottenuto, ha affermato: “La collaborazione internazionale ha dimostrato di essere, ancora una volta, un indispensabile strumento per assicurare alla giustizia gli autori di gravi reati. L’impegno della Polizia di Stato di L’Aquila è quello di continuare nell’attività preventiva e repressiva per debellare l’illecito traffico di droga e non vi saranno aree del ”pianeta” dove rifugiarsi”.
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