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SULMONA – Quindici vetrine di negozi sfitti tornate in auge grazie ai miti ovidiani, la musica di sottofondo, l’entusiasmo dei più curiosi ma anche degli scettici, la poesia di Marco Di Cesare “Giove e Europa” e tanti buoni auspici. Comincia così l’avventura per l’associazione Meraki che ha presentato oggi alla cittadinanza il progetto “Artemecum” che dà un nuovo volto almeno a una parte del centro storico. Sono ancora pochi i proprietari dei negozi chiusi che hanno aderito all’iniziativa ma ogni grande cammino inizia con un piccolo passo. “Per la fase due si pensa di mettere in rete tutte le iniziative e supportarle con il sistema pubblico di illuminazione”- ha esordito il sindaco Annamaria Casini in riferimento al contributo elargito del Comune che consiste, per il momento, solo nell’acquisto dei faretti che serviranno ad illuminare le quindici vetrofanie realizzate da altrettanti artisti della Valle Peligna, Valle Sagittario e Valle Subequana. Ma il sindaco non nasconde l’amarezza per quei proprietari che ancora si mettono in regola cioè ancora si decidono a ripristinare il decoro nelle attività commerciali chiuse. Si cambia musica per i negozi sfitti grazie a Rocco D’Andreametteo, Melissa Bozzolini, Serena Larosa, Luisa Taglieri dell’associazione Metamorphosis e una rete di associazioni che hanno sposato il progetto.

Andrea D’Aurelio

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