
RIVISONDOLI. La sezione terza del Tar Lazio ha respinto il ricorso, presentato dal Comune di Rivisondoli, sui lavori di demolizione e ricostruzione dell’asilo nido di via Patini, attualmente utilizzato per incontri culturali. La vicenda aveva preso avvio lo scorso 10 giugno, quando gli ispettori del Ministero e i carabinieri di Castel di Sangro, comandati dal capitano, Giuseppe Testa, avevano effettuato un sopralluogo, esaminando la documentazione acquisita. L’analisi aveva portato il Ministero a decidere di ritirare i fondi del Pnrr, sostenendo che il terreno su cui si trova l’edificio non fosse di proprietà dell’ente che ha richiesto il finanziamento. In fase cautelare, i giudici amministrativi del Tar avevano accolto la domanda di sospensiva presentata dal Comune, sostenendo che “dai documenti emerge una chiara sequenza di passaggi di proprietà, comprese cessioni volontarie, che riguardano il terreno in questione”, bloccando quindi la revoca del finanziamento ministeriale di 435 mila euro. Nel corso dell’udienza di merito è stata ribaltata la decisione. “Seppur è vero che il MIM avrebbe potuto meglio indagare il reale edificio oggetto di intervento, si ritiene che tale profilo non ponga al riparo il Comune dalla conseguenze della erronea o quantomeno ambigua rappresentazione e del conseguente sviamento che ne è derivato dell’oggetto dell’istruttoria”- scrive il Tar nell’ordinanza, ribadendo che la revoca dei fondi si basa sulla mancanza di un presupposto essenziale (la proprietà pubblica dell’edificio), requisito indispensabile per ottenere il finanziamento. “Non ci fermiamo e siamo pronti ad impugnare l’ordinanza al Consiglio di Stato”- commenta il sindaco di Rivisondoli, Giancarlo Iarussi