
A distanza di due mesi dalla richiesta formale, la ASL 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila non ha ancora fornito la contabilità analitica dei costi per struttura e reparto, indispensabile per capire dove si concentrano le perdite tra prestazioni sanitarie e costi sostenuti. A denunciarlo è il presidente Antonio Santilli del Co.Na.Ra.Tos. che ribadisce come tali documenti siano pubblici per legge. Secondo Santilli, il mancato accesso potrebbe significare due cose: o questi dati non esistono, con tutte le responsabilità del caso, oppure si cerca di occultarli, temendo che rivelino l’origine del dissesto finanziario della ASL, attribuito a scelte gestionali inefficaci. Una delle cause più evidenti della crisi, sostiene il comunicato, è la fuga dei cittadini verso altre ASL o fuori regione, come dimostrato dal saldo negativo della mobilità sanitaria, in costante aumento:
- 2020: –5,6 milioni di euro
- 2021: –9,2 milioni
- 2022: –15,8 milioni
- 2023: –24,5 milioni
- 2024: –22,8 milioni
In totale, oltre 78 milioni di euro persi in 5 anni, a danno del bilancio e della fiducia della popolazione. «Questa ASL è sempre meno scelta dai suoi stessi assistiti», sottolinea Santilli. Riprendendo una provocazione del dott. Grimaldi, presidente dell’Ordine dei Medici, si arriva a ipotizzare l’abolizione della ASL 1 per limitarne il danno finanziario. Il comunicato chiude rilanciando una proposta drastica: l’idea di un referendum per staccare il Centro Abruzzo dalla Provincia dell’Aquila e dalla ASL 1.