
SULMONA. Tocca i massimi storici il disavanzo della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila. Lo fa sapere la Cgil che scatta l’amara fotografia. Il disavanzo ammonta a 46 milioni di euro e per il sindacato va fatta una analisi del bilancio, per comprendere
“cosa ha generato una tale consistente passività nonostante una continua e sistematica contrazione dei
servizi nel territorio provinciale”. “E’ di tutta evidenza l’incidenza sul disavanzo di bilancio del saldo della mobilità passiva, pari ad oltre 24 milioni di euro nel 2023, mentre, nel 2019, la ASL aveva chiuso con un saldo positivo della mobilità, di circa 4 milioni di euro. Infatti, nel 2023, è stato raggiunto il record negativo per la mobilità passiva, pari a circa 77 milioni di euro, il che evidenzia un continuo e sistematico esodo delle cittadine e cittadini verso
sistemi sanitari più attrattivi della ASL 1 Abruzzo; ciò è confermato anche dal valore di mobilità attiva raggiunta nel 2023, segnando il valore più basso dal 2019, pari a 52 milioni di euro”. Ma non è tutto “Ulteriore grave situazione che si riscontra all’interno della ASL 1 Abruzzo, è il tema delle liste di attesa”- ricorda il sindacato per fare poi la mappa delle odissea: per una ecografia addome completo, nell’area Peligno Sangrina, occorrono 328
giorni, per l’Ospedale dell’Aquila, 289 giorni; per un elettrocardiogramma dinamico Holter, per Ospedale dell’Aquila occorrono 235 giorni; TAC addome completo area l’Aquila, 327 giorni, area
Peligna, 223 giorni; colonscopia totale con endoscopio flessibile, area L’Aquila 587 giorni; mammografia, prima data disponibile area Marsica gennaio 2025, area L’Aquila e area Peligno
Sangrina febbraio 2025; grastroscopia L’Aquila aprile 2025, Marsica febbraio 2025, area Peligno, Sangrina tutto pieno per il 2025; RMN encefalo, area L’Aquila 340 giorni, Area Peligno Sangrina
186, mentre per una visita dermatologica, area L’Aquila 235 giorni, area Marsica 284 giorni. In generale per le colonscopie i tempi di attesa risultano per l’aera L’Aquila gennaio 2026, area Avezzano maggio 2025, area Sulmona novembre 2025. “Questi rappresentano solo alcuni esempi di come è peggiorata la situazione delle liste di attesa nella nostra Provincia a discapito del sistema di Prevenzione che dovrebbe, invece, essere garantito in
tempi brevissimi. Tale situazione non può che derivare anche da una cronica carenza di personale che, come denunciato più volte, è assolutamente insufficiente a garantire i servizi pubblici sanitari nel rispetto”- concludono dal sindacato
delle vigenti normative in tema di orario di lavoro