
Sinistra Italiana manifesta forte preoccupazione per il futuro occupazionale dei lavoratori coinvolti nella vertenza tra ASL1 Abruzzo e la Se.Ma., la società responsabile della manutenzione elettrica, termica e idraulica negli ospedali della provincia dell’Aquila. Rosalia Tangredi, referente dell’area Marsica per Sinistra Italiana, ha evidenziato le problematiche legate alla minaccia di licenziamento per 20 lavoratori della Se.Ma., derivante dai mancati pagamenti della ASL1. Dopo una fase iniziale in cui sembrava che le criticità potessero risolversi, la situazione è precipitata con l’accusa della ASL1 nei confronti della Se.Ma. di gravi inadempienze contrattuali, per un totale di 5,4 milioni di euro di penali.
“Non possiamo accettare che, in questo caos, ulteriori posti di lavoro vadano persi. La situazione diventa ancora più critica considerando le recenti richieste di pagamento inviate dalla ASL1 ai cittadini per prestazioni sanitarie non disdette, insieme alle lunghe liste d’attesa che compromettono il diritto alla cura. Ora, a tutto ciò, si aggiunge un possibile contenzioso che mette a rischio i lavoratori della Se.Ma., un fatto che riteniamo grave e inaccettabile” ha dichiarato Tangredi.
Tangredi ha ribadito l’importanza di garantire il pagamento del lavoro svolto, indipendentemente dalle eventuali dispute contrattuali. “Uno dei principi fondamentali è che il lavoro deve essere retribuito. Se esistono inadempimenti gravi, essi devono essere accertati in un’apposita sede legale, senza mettere a rischio i lavoratori e le loro famiglie. Un’azienda pubblica dovrebbe operare con l’obiettivo di garantire il benessere collettivo, non di generare ulteriore incertezza occupazionale.”
Sinistra Italiana si schiera a sostegno delle organizzazioni sindacali e dei manutentori della ASL1 Abruzzo, esprimendo pieno supporto alle iniziative che verranno intraprese per difendere i 70 posti di lavoro minacciati.
“Non possiamo permettere che i lavoratori siano vittime di questa situazione. Sosterremo tutte le azioni sindacali necessarie per scongiurare il licenziamento dei manutentori. La vicenda non deve trasformarsi in una riedizione della famosa scena del film ‘Il Marchese del Grillo’, in cui si nega il pagamento di un lavoro già svolto con un semplice ‘Io i soldi non li caccio e tu non li becchi'” ha concluso Tangredi.