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SULMONA   – “Non possiamo mettere un poliziotto in ogni angolo e in ogni vicolo del centro storico.  E’ utopistico e impossibile. Per cui occorre senso di responsabilità. Facciamo i cittadini e rispettiamo le regole altrimenti ci costerà caro. L’appello principale è rivolto proprio ai padroni dei locali. Fate rispettare le regole perchè altrimenti i primi ad essere danneggiati sarete voi. E’ meglio far rispettare le distanze e  far indossare la mascherina anzichè tra dieci giorni richiudere tutto”. Non usa mezzi termini l’infettivologo Alessandro Grimaldi, primario del reparto Malattie Infettive dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, che ai nostri microfoni fa il punto della situazione sulla prima settimana di zona gialla e riaperture. Grimaldi parla dell’effetto “liberi tutti” e di assembramenti esagerati che andavano contenuti  per fare l’ultimo sforzo prima raggiungere una buona percentuale di immunità di gregge. Dopo mesi di restrizioni, nel week end del primo maggio, si è percepita nettamente  una voglia di tornare alla normalità e alle vecchie abitudini non accompagnata però sempre dal rispetto delle regole, che soprattutto in questo momento sono fondamentali come più volte raccomandato dagli esperti per non dover tornare indietro. La situazione in ospedale resta pressocchè tranquilla. Con le ultime dimissioni il reparto respira e da dicembre non si registrano decessi. L’infettivologo smorza gli allarmi sulla copertura del vaccino rispetto alle varianti e spera nei farmaci antivirali. “Anche le varianti più pericolose, come la sudafricana, non annullano l’efficacia del vaccino”- conclude Grimaldi- “dobbiamo avere fiducia in questi vaccini che possono essere riprogrammati anche per altre eventuali varianti. Io penso che dai vaccini può venire un grosso risultato che può essere completato dall’uscita di farmaci antivirali, che abbiamo usato che in passato contro altre malattie infettive”.  E’ nell’ultimo periodo si sta puntando sull’uso di un farmaco antivirale nuovo che sembrerebbe discretamente efficace sul virus e che si potrebbe aggiungere al Rendesevir, al momento l’unico farmaco – insieme agli anticorpi monoclonali – che si può utilizzare nella fase iniziale e va ad inficiare, così, la replicazione del virus.

Andrea D’Aurelio

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