Il 31 dicembre scorso Simona Giannangeli, avvocato dell’Aquila e presidente del centro antiviolenza del capoluogo, subisce il terzo attentato, l’ennesimo danneggiamento alla sua autovettura parcheggiata su pubblica strada. “Una gomma è stata mirabilmente squarciata in due punti. Nel mese di gennaio 2019 era accaduto due volte e su due gomme. Stavolta, forse la fretta o forse le limitazioni della cosiddetta zona rossa, avranno consentito al miserabile di concentrarsi soltanto su di unaâ€, così racconta la Giannangeli sulla sua pagina Facebook. “A questo punto risalta in modo evidente come questa piccola ‘città ’ si elevi spesso a territorio al di sopra della legge, territorio libero per chi beneficia di protezioni che, sia pur invisibili, si rivelano efficaci. […] Si tratta di una piccola città spesso impegnata a ripulirsi, mentre scaccia donne e uomini migranti, che chiedono due centesimi per sopravvivere, quando relega dentro i confini quella parte di umanità che sporca la patina e che quindi va resa invisibile, dentro il patetico slogan di città sicura. La piccola città non si interroga però su quei lasciapassare a delinquere rilasciati con disinvoltura, che minano l’unica sicurezza che vorrei, quella assicurata dal semplice svolgersi delle tante forme di convivenza civileâ€.
Pronte le manifestazioni di solidarietà nei suoi confronti come quella di Di.Re., la rete dei centri antiviolenza, la cui presidente, Antonella Veltri, afferma: “un atto vile che non fermerà di certo il suo impegno e quello di tutte le donne che animano i centri antiviolenza. È una violenza subdola, meschina. Purtroppo non è la prima volta. La violenza è alla base di questo atto vigliacco e conferma che, seppure di passi in avanti ne sono stati fatti, è ancora molto lunga la strada da fare nella lotta alla violenza maschile. In questo momento ci stringiamo attorno a Simona Giannangeli. Lei è la forza di un impegno coerente e radicale contro la violenza maschile e per la libertà delle donne. È questa libertà che continua a mettere in scacco. Le siamo vicine e con lei ci ribelliamo alla paura”
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